Oggi, in iuna intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, si registra l'endorsement del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a favore del Recovery Fund, ricordando che “in una situazione di emergenza, la maggioranza parlamentare ha detto che serve più politica e meno tecnocrazia”. [...]
“È importante che la maggioranza del Parlamento a favore del Recovery Fund si sia allargata, il fronte nazionalista abbia perso pezzi e i sovranisti italiani non abbiano avuto il coraggio di votare contro.” [...]
“Tutto questo è di buon auspicio anche per la stabilità dell’Italia” in modo da poter “affrontare la ricostruzione dal basso, dalla parte dei cittadini contro la tecnocrazia”.
“Ora ci troviamo infatti di fronte a un cambio di fase” che vede uno “scontro politico decisivo” fra chi pensa che la nuova fase che si è aperta “possa essere guidata dall’alto e coloro che invece indicano la strada di una democrazia partecipata”.
Le tecnocrazie sono “tutti coloro che vorrebbero che in questo momento l’Europa non esprimesse la sua autonomia e la sua indipendenza” e la cartina al tornasole è, per esempio, “la critica a Papa Francesco e al suo richiamo a una forte partecipazione sociale ai destini comuni”. (fonte delle dichiarazioni l'agenzia AGI)