Esteri

L'occidente ha fatto felice Zelensky inviando esattamente le armi che l'Ucraina aveva richiesto. Colpito un quartiere residenziale di Odessa

Nell'ultimo fervorino con cui augura la buona notte, se così si può dire, agli ucraini e soprattutto agli alleati dell'occidente, il presidente Zelensky si è finalmente detto soddisfatto.

"... sono grato a tutti i nostri partner che finalmente ci hanno ascoltato, fornendoci esattamente ciò che abbiamo chiesto. Perché sappiamo per certo che con queste armi potremo salvare la vita di migliaia di persone e potremo mostrare agli occupanti che si avvicina il giorno in cui saranno costretti a lasciare l'Ucraina".

Ma cos'è che i partner hanno fornito al presidente ucraino per farlo felice? Armi. Le armi richieste sono arrivate e adesso anche l'offensiva russa nel Donbass è a rischio.

In quella parte dell'Ucraina mancano boschi e paludi, mentre il paesaggio è caratterizzato prevalentemente da pianure, spazi aperti. Quindi i droni kamikaze degli americani e gli obici che oltre dagli Stati Uniti stanno arrivando all'Ucraina da ogni parte del mondo (Francia e Canada sono gli ultimi Paesi che ne hanno annunciato l'invio) sono perfetti per fermare fanteria e carri armati, più utili dei Javelin utilizzati finora.

Anche l'Italia, come annunciato dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, è ormai in procinto di effettuare un nuovo invio di armi, che dovrà comunque essere approvato in Parlamento, che il premier Draghi porterà in offerta nel suo prossimo viaggio a Kiev.

Naturalmente, i russi non smettono di bombardare il Donbass, in special modo la regione di Kharkiv, ma senza ottenere risultati, almeno secondo quanto comunicato dall'intelligence britannica.

Ma anche al sud si teme un'offensiva e il governatore dell'Oblast di Mykolaiv, Vitaliy Kim, ha esteso il coprifuoco fino a domenica, giorno in cui gli ortodossi celebreranno la Pasqua.

Questo è l'elenco aggiornato delle perdite subite dai russi a partire dallo scorso 24 febbraio: 21.600 soldati, 854 carri armati, 2.205 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 1.543 veicoli, 403 pezzi di artiglieria, 143 sistemi di lancio multiplo di razzi, 69 sistemi di difesa antiaerea, 154 elicotteri, 177 aerei, 76 serbatoi di carburante, 182 UAV e 8 imbarcazioni.

Sabato mattina, tramite i propri canali social il reggimento Azov ha pubblicato un video in cui si vedono i suoi miliziani portare cibo e altri aiuti a donne e bambini rifugiati nei seminterrati dell'acciaieria Azovstal, l'ultima roccaforte di Mariupol ancora in mano agli ucraini.

Nel video donne e bambini - in una stanza affollata -  dicono che il cibo e l'acqua stanno per terminare e chiedono di essere evacuati. Alcune di queste persone affermano di essere lì da settimane.

Il controllo dell'Azovstal è comunque un problema per i russi, perché l'acciaieria si affaccia sul Mar d'Azov e questo non rende facile l'utilizzo delle strutture portuali per far sbarcare ulteriori mezzi a supporto dell'avanzata russa dal sud dell'Ucraina, fondamentale per chiudere in una morsa le forze di Kiev a difesa del Donbass, dove anche l'oblast di Luhansk è oggetto di continui bombardamenti, dove vengono presi di mira, edifici residenziali e le strutture che forniscono elettricità, acqua, carburante...

Ma adesso, secondo il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, vi è la certezza che "l'Ucraina vincerà questa guerra e che la vittoria arriverà in un periodo molto breve". Ieri, il premier inglese Boris Johnson aveva definita realistica la possibilità che la guerra in Ucraina possa continuare fino al prossimo anno.

Aggiornamento ore 19.

Il patriarca Cirillo leader della Chiesa ortodossa russa, durante la celebrazione di una funzione alla vigilia della Pasqua che gli ortodossi celebreranno domenica, ha detto di sperare che il conflitto in Ucraina finisca presto.

"Possa il Signore riconciliare prima di tutto il nostro popolo in Ucraina, nel Donbas, dove il sangue viene ancora versato", ha detto Cirillo. "Dio conceda che questo dono pasquale aiuti coloro che sono coinvolti in questo difficile conflitto a calmare i loro cuori, le loro menti, le loro anime, in modo che i conflitti intestini finiscano il prima possibile e regni la tanto attesa pace".

Un appello che però i russi non hanno ascoltato, iniziando a bombardare questo pomeriggio anche un quartiere residenziale di Odessa. Ad essere colpito è stato un condominio di 14 piani causando la morte di almeno sei persone, mentre i feriti sarebbero una ventina.

La Tass, citando il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, ha riportato che "questo pomeriggio, utilizzando missili ad alta precisione a lungo raggio delle forze aerospaziali russe, è stato eliminato un terminal logistico in un aeroporto militare vicino a Odessa dove era immagazzinato un grande lotto di armi straniere ricevute dagli Stati Uniti e dai paesi europei".

Questo a dimostrazione di quanto la precisione per la Russia sia un parametro del tutto relativo.

In una conferenza stampa tenuta da Zelensky in una stazione della metropolitana di Kiev, il presidente ucraino ha dichiarato che se la Russia ucciderà gli ultimi difensori di asserragliati nell'acciaieria Azovstal, i negoziatori ucraini abbandoneranno qualsiasi processo negoziale con Mosca.

Zelensky ha poi fatto sapere che domenica incontrerà a Kiev il segretario di Stato americano Antony Blinken  e quello alla Difesa, Lloyd Austin.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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