Fanno i ministri, ma sono dei comici. È una considerazione che però si può estendere a buona parte dei ministri del governo post-fascista guidata dalla - a suo dire - conservatrice Giorgia Meloni, non solo per quelle che vengono definite sgrammaticature istituzionali, ma anche per le ipocrisie, per le menzogne e per le decisioni finora prese che finiscono per ridicolizzare chi le ha volute e pretese.

Solo grazie ad una opposizione altrettanto comica - vedi ad esempio le dichiarazioni dei Calenda, dei Letta e dei Bonaccini - e ad una stampa serva - in questo caso l'elenco è impossibile farlo perché sarebbe interminabile - gli italiani del "o Franza o Spagna, purché se magna" dicono, almeno nei sondaggi, di sostenere questo governo e la sua maggioranza... nonostante tutto.

Come abbiamo visto in questi pochi mesi, Meloni governa tramite la propaganda come un Salvini qualunque, ma non essendo così sprovveduta lo fa in perfetto stile ventennio, inventandosi di volta in volta nuovi nemici che lei, con la testolina di lato e il sorrisetto da bambina, combatte ogni volta in nome e per conto degli "itagliani". 

Tra i nemici, sicuramente non nuovi, vi sono i migranti, nei confronti dei quali il governo Meloni si è inventato un recente provvedimento per diminuirne gli arrivi via mare.

Con che risultato? Che non ci sono stati "mai tanti sbarchi di immigrati come nelle prime settimane del 2023: oltre 13mila. Arrivano ogni giorno barconi in Sicilia, Calabria, Lazio, Sardegna, Abruzzo".

È quanto afferma il Giornale, uno dei principali megafoni della propaganda post-fascista, in una intervista pubblicata ieri al ministro dell'Interno Piantedosi, uno dei sottoposti di Salvini nell'attuale governo.

Che cosa ha risposto l'inquilino del Viminale? 

«L'Italia è al centro del Mediterraneo. Per chi vuole arrivare in Europa dall'Africa noi rappresentiamo il primo punto di approdo. Storicamente per questa posizione geografica subiamo le conseguenze delle crisi politiche, economiche e sociali, che ciclicamente vivono i Paesi del continente africano. Di fronte a fasi acute di tali crisi, come quella che stiamo vivendo in questi giorni, possiamo contrapporre soprattutto la nostra tradizionale organizzazione per mitigare l'impatto sull'ordine pubblico. È quello che stiamo facendo, ma è evidente come sia necessario che vengano a compiuta efficacia altre misure che stiamo adottando per bloccare le partenze. ....Anche grazie alla nostra cooperazione, seppur in un quadro di arrivi numerosi, le autorità tunisine e libiche, dal 1 novembre ad oggi, hanno scongiurato l'arrivo, rispettivamente, di quasi 13.000 e di oltre 9.000 migranti. Si tratta di un risultato importante perché sono numeri che si sarebbero aggiunti a quello delle persone che sono riuscite a sfuggire ai controlli arrivando sulle nostre coste».

Questo soggetto che fa il ministro, insieme al resto del Governo di cui fa parte ha sostenuto che i migranti arrivavano in Italia per colpa delle politiche della sinistra e della navi delle ong che venivano definite fattore di attrazione. 

Adesso, i  numeri degli arrivi smentiscono queste considerazioni assurde, frutto della propaganda sovranista. E smentiscono, anche se non ce n'era bisogno, l'omicida decreto flussi licenziato per ostacolare/impedire il più possible l'attività di soccorso in mare delle navi delle organizzazioni umanitarie.

Ed è per questo che le autorità italiane sono salite a bordo della Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, mentre era attraccata al porto di Augusta, per notificare un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 10mila euro in nome del decreto appena accennato. La Geo Barents sarebbe ripartita nel giro di poche ore per un’altra missione di salvataggio.

Il motivo del fermo?

"La Capitaneria di Porto di Ancona ci contesta, alla luce del nuovo decreto, di non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l'ultima rotazione che si era conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi", ha comunicato Medici Senza Frontiere, annunciando un ricorso al provvedimento.

E a conferma di quanto sostenuto all'inizio dell'articolo, così ha commentato il fermo, il ministro Matteo Salvini: 

"Ci sono organizzazioni che salvano vite e altre che lucrano sugli esseri umani, traghettandoli tra Africa ed Europa. Bene il decreto Ong, dopo anni di sinistra e porti spalancati l'Italia non può e non deve più essere l'unico punto di approdo degli immigrati".

A conferma della propaganda razzista che anima i post-fascisti in Italia, basti far notare che non tutti coloro che arrivano nel nostro Paese sono riconosciuti come problema, come dimostrano gli oltre 173mila rifugiati ucraini ospitati in Italia a seguito dell'invasione della Russia.