La Giornata mondiale della sindrome di Down (WDSD) è stata promossa per la prima volta nel 2006 dalla Down Syndrome Association di Singapore che ha lanciato e ospitato il sito web WDSD dal 2006 al 2010, per conto della Down Syndrome International (DSi).
 
La Federazione brasiliana delle associazioni che si occupano della sindrome di Down ha collaborato con Down Syndrome International e i suoi membri per lanciare una vasta campagna internazionale che a seguito del supporto della Polonia, ha trovato riscontro alle Nazioni Unite, facendo sì che il 19 dicembre 2011, l'Assemblea generale dell'Onu dichiarasse il 21 marzo Giornata mondiale della sindrome di Down (A / RES / 66/149). 
 
Così, a partire dal 2012, il 21 marzo è universalmente riconosciuto anche come Giornata mondiale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sindrome di Down.

L'edizione 2021 come ricordano Aipd, CoorDown, Anffas, le principali associazioni che in Italia si occupano di queste persone e delle loro famiglie, ha come tema le problematiche legate alla pandemia: "essere in relazione, poter lavorare, chiedere attenzione e rispetto".

«Nell’anno della pandemia – ricorda Aipd – ci siamo reinventati, riformati, ritrovati: ri-connessi, appunto, per far sì che il filo che ci univa non si spezzasse, ma piuttosto si rafforzasse: gli sguardi scambiati attraverso i monitor hanno insegnato a tutti noi a essere vicini anche da lontano».

Al circolo virtuoso che può innescare l’assunzione di una persona con la sindrome di Down – come riporta il quotidiano Avvenire – fa invece riferimento il video realizzato da CoorDown (Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down). Sulle note di una melodia cantata dalla rockstar inglese Sting, viene raccontata la catena delle assunzioni (visibile sul sito hiringchain. org): un fornaio assume una ragazza con sindrome di Down, la quale viene notata da una avvocatessa, che a sua volta assume un assistente con la sindrome, che viene visto da un dentista che frequenta lo studio legale. A sua volta il dentista assume un’assistente con la sindrome di Down, e una sua paziente imprenditrice agricola la vede e continua la pratica virtuosa, imitata infine da un barbiere suo cliente: quanto più le persone con sindrome di Down vengono viste al lavoro – osserva CoorDown – tanto più sono riconosciute come dipendenti di valore. Partner dell’iniziativa è il social network LinkedIn, specializzato nella valorizzazione delle competenze lavorative: il video è stato già visto oltre due milioni di volte, e sul social si moltiplicano i commenti e le storie di dirigenti e dipendenti di imprese (da Intesa SanPaolo a Dual, da Adecco ad AQuest) che confermano quanto la presenza di persone con la sindrome di Down sia positivo per l’intera azienda.

Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) ha scritto una lettera alla neo-ministra per le Disabilità, la leghista Erika Stefani, per dichiarare che dopo la pandemia occorre una nuova normalità «in quanto ciò che era “prima” non vedeva i nostri diritti garantiti e, sinceramente, vorremmo poter guardare al futuro con maggiore ottimismo».