Esteri

Alla vigilia della Conferenza di Berlino, Erdogan chiede il supporto dell'Europa ed Haftar blocca le esportazioni di greggio

Domenica, si terrà a Berlino la conferenza sulla Libia per riuscire a portare sul piano diplomatico la guerra civile tra le forze della Cirenaica guidate dal generale Haftar, con il supporto di Russia, Egitto, Giordania ed EAU, e quelle del governo di Tripoli che fanno capo (almeno nominalmente) ad al Sarraj, a cui la Turchia ha deciso di offrire il proprio appoggio militare.

Ecco come le due parti, alla vigilia, stanno preparando la Conferenza di Berlino, dove Germania e Nazioni Unite cercheranno di convincere i due contendenti a concordare una tregua, insieme ad un meccanismo condiviso di monitoraggio. Lo scopo della Conferenza, in ogni caso, non sarà quello di trovare una soluzione politica per la divisione del potere in Libia.


Il presidente turco Tayyip Erdogan ha invitato l'Europa a sostenere il suo intervento in Libia, dove ha iniziato ad inviare truppe (soprattutto mercenari), quasi si trattatsse dell'unica via per porre fine al conflitto.

Il "ragionamento" di Erdogan - come lui stesso ha scritto in un fondo su Politico questo sabato - è semplice: dato che l'Europa non ha intenzione di fornire un sostegno militare a Tripoli, la scelta ovvia è quella di favorire l'intervento della Turchia che, invece, ha già promesso assistenza militare ad al Sarraj.

In tal modo, ha scritto Erdogan, "potremo addestrare le forze di sicurezza della Libia ed aiutarle a combattere il terrorismo, la tratta di esseri umani ed altre gravi minacce che possano creare problemi alla sicurezza internazionale".


Sull'altro versante, la Libyan National Oil Corporation (Noc) ha confermato che su indicazione del comandante della Guardia delle strutture petrolifere (Pfg), Naji al Maghrabi, e del comandante della sala operativa di Sirte, entrambi agli ordini del generale Haftar, hanno ordinato agli operatori dei terminal petroliferi di interrompere le esportazioni di greggio. 

In base a quanto riportato dal Noc, la produzione di petrolio della Libia diminuirà di almeno 700mila barili al giorno. Le milizie di Haftar, venerdì, avevano già chiuso il terminal petrolifero di Zueitina.

Autore Antonio Gui
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