Dato che essere democratici è una fatica immane, Michela Murgia ha scritto un libro da utilizzare come scorciatoia, la più rapida e sicura, per diventare l'esatto contrario, cioè dei fascisti.

«Essere democratici - come scrive la scrittrice per promuovere il libro - è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Inoltre non a tutti interessa essere democratici. A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi più a nessuno, tanto meno alla politica. Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?»

Naturalmente, quella della Murgia è una provocazione per invitare gli italiani a domandarsi se non stiano, senza rendersene conto, scivolando verso il fascismo. E, naturalmente, per molti talk show, il libro è diventata l'occasione per dibattere sul tema se l'Italia sia, stia diventando o diventerà fascista.

La maggior parte di coloro che si sono occupati dell'argomento hanno preferito, al di là di qualsiasi evidenza, concordare sul fatto che l'Italia non potrà mai essere nuovamente fascista e che tale pericolo, paventato ripetutamente in passato, è sempre stato solo un'accusa come un'altra per screditare l'avversario politico di turno.

Dare dei fascisti a Salvini e alla Lega, a Di Maio e alla sua corrente nel Movimento 5 Stelle, oltre che al Governo, sarebbe sbagliato. Il fatto, però, che l'accusa sia fuori luogo, non è del tutto comprensibile.


Grazie a Berlusconi, di cui tutti hanno colpevolmente seguito l'esempio, i partiti sono divenuti progressivamente degli apparati burocratici da utilizzare solo in periodo elettorale. Il capo, in qualità di segretario o presidente, è rimasto l'unico a dettare la linea politica del partito che, ovviammente, varia a seconda del consenso. Ed è proprio per compiacere il consenso degli elettori, all'interno di una vaga area di appartenenza riconosciuta come di destra o di sinistra, che i nuovi capi popolo si propongono loro... dicendo o facendo ciò che in quel momento ritengono più conveniente per ottenere un voto in più.


Gli errori politici e pratici dei governi degli ultimi anni, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno creato nella società fratture che si sono sempre più allargate, provocando una rabbia diffusa in molta parte della popolazione.

Una rabbia a cui l'attuale governo risponde proponendo di volta in volta, a chi lo ha eletto, dei capri espiatori associati al provvedimento annunciato come risolutore di un problema, vero o presunto che sia.

Così l'Italia viene descritta come il Messico in guerra con i narcos, ed il decreto sicurezza preteso da Salvini risolverà tutti i problemi causati dai cattivissimi migranti, fatti venire appositamente in Italia con l'aiuto di Soros e del Papa, per toglierci la sovranità e far diventare il Paese una succursale dell'Africa, con i bianchi servi dei neri.

Una follia? È vero... è una follia a cui però in molti credono e che viene promossa anche da alcuni partiti che hanno una rappresentanza in Parlamento.

E sulla base di questo tipo di follie, agli italiani viene rappresentato come logico e dovuto opporsi ad una tale situazione, come se fosse vera, con provvedimenti che la contrastino. Quindi sarà normale, se non dovuto, vedere il migrante come nemico. E' pazzo chi non lo consideri tale. E' giusto difendersi anche accoppando un possibile ladro e sarà sempre più giusto avere a disposizione ed utilizzare armi di qualsiasi tipo per farlo.

E proporre un nemico da combattere per qualsiasi provvedimento che questo governo vuol mettere in campo è diventata una necessità tale che pure provvedimenti che dovrebbero aiutare le persone contengono sanzioni punitive, additirittura di carattere penale. Un esempio? Da una parte, il sorridente Di Maio ti vuole favorire con il reddito di cittadinanza, dall'altra se non ne hai diritto o lo usi senza seguirne alla lettera le regole... 6 anni di galera non te li toglie nessuno! Ma non sarebbe stato più logico creare un sistema di ammonizioni e sospensioni? Ma in quel caso, non vi sarebbe stata la possibilità di avere un nemico da dare in pasto ai propri sostenitori per soddisfarne la rabbia.

Il nemico alla base del consenso, la legalità supportata dalle forze dell'ordine che possono agire senza alcuna garanzia democratica (dichiarazione di Salvini), il nazionalismo esasperato che adesso viene chiamato "sovranismo", le tradizioni come valori da contrapporre a qualsiasi possibile contaminazione culturale... sono solo alcuni degli esempi che oggi una sempre più ampia fetta di opinione pubblica ritiene normali, dovuti. Manca solo che il tutto venga cucito in una retorica che lo ricolleghi alla necessità di richiamarsi ai fasti di Roma antica e poi il cerchio sarebbe concluso.

Noi non siamo fascisti e neppure lo diventeremo? Ma siamo sicuri?