Politica

RAZZA BASTARDA: la nuova nobiltà

Ogni fase storica è il risultato di un’operazione culturale decisa nei salotti “bene” delle classi dominanti: gruppi di potere impiegano risorse per prefabbricare il destino di Paesi prescelti al fine di soddisfare i loro interessi. Attualmente le persone hanno maggiori possibilità di accedere all’istruzione, ma allo stesso tempo dimostrano di essere estremamente vulnerabili alle influenze nocive della disinformazione: rimangono vittime di un processo di deviazione e manipolazione continua da parte non solo dei mezzi di comunicazione ma dallo stile di vita quotidiana imposto dalle varie cricche. Queste sono delle vere e proprie operazioni culturali poste in essere per strutturare una mentalità unica che obbedisce come gli animali addomesticati ai segnali lanciati dai padroni.

In Italia la prima operazione di tal genere fu posta in atto nel ’68 con il piano di alfabetizzazione di massa della popolazione che ha svalutato fortemente i contenuti di tutti i vari gradi di istruzione scolastica. Gli italiani sono stati truffati con i “pezzi di carta” regalati o pagati privi di alcun valore. Se nel 1948 gli alleati hanno restaurato di fatto sotto varie etichette il fascismo lo hanno potuto fare con la scusa che la percentuale di analfabetismo della popolazione era al 70%.

Siccome la guida dello stato non poteva essere affidata a chi non sapeva né leggere e né scrivere la gestione del Paese fu affidata persino a dei criminali di guerra. La nobiltà, i proprietari terrieri e la chiesa cattolica romana hanno gestito per secoli il potere mantenendo l’intera popolazione nell’ignoranza assoluta. Penso che il livello di analfabetismo fosse superiore alla percentuale sopra riportata: forse nel Nord Italia poteva essere del 60% ma nel Sud colpiva quasi la totalità delle popolazioni. Non c’è cosa peggiore che “drogare” il sistema scolastico perché significa aprire le porte alla decadenza di uno stato come sta avvenendo basta dare uno sguardo alla percentuale dell’emigrazione giovanile.

Ormai non c’è ombra di dubbio che molti vivono al di fuori della realtà, in particolar modo chi si occupa della “cosa pubblica” dimostra palesemente di non avere una visione realistica del Paese, persino una forte percentuale della gente comune è rimasta “stregata” dai social che sono divenuti dei facili palcoscenici sui quali gli esibizionisti danno spettacolo, questo è l’effetto del “frutto avvelenato” di una cultura scadente risultato di un sistema scolastico altrettanto scadente. 

La vita virtuale offerta dalla rete sta soppiantando la vita reale e impoverendo le capacità di relazionarsi direttamente sia individualmente che collettivamente: le persone non comunicano più come una volta; per alcuni i rapporti umani sono divenuti quasi inesistenti.

Internet con tutte le sue ramificazioni e varianti può essere uno strumento positivo o negativo secondo dell’uso che se ne fa: per il potere politico/economico è un’arma micidiale che stronca aspirazioni e speranze, riesce ad appiattire la coscienza e invertire i valori.

Il sistema non è rappresentato da palazzi e dal denaro ma da individui che modificano il destino dei singoli attraverso dei pezzi di carta. Sono fuori dalla realtà perché come dei Mandrake creano illusioni e trappole per gli ingenui trascinandoli alla rovina per loro esclusivo vantaggio. 

La coscienza del sé, la legge morale, la libertà individuale come forze dirompenti per sviluppare una società migliore e responsabile vengono subdolamente attaccati per arrivare ad umiliare la dignità degli esseri viventi che vivono su questo pianeta. 

Chi accetta passivamente tale situazione diviene un “culturalmente ritardato” privo di etica e di capacità critiche: un perfetto parassita, ipocrita, una scimmietta ammaestrata con il cartello del prezzo attaccato al collo (ma sono in aumento anche coloro che pagano per essere comprati)!

L’Italia è un esempio di Paese dove la cultura della corruzione ha soppiantato ogni valore creando la mostruosa fattispecie che sta al suo interno e occupa i suoi vertici che si può definire “CRIMINALITÀ ISTITUZIONALE”. A questo risultato ci si è arrivati anche con l’astensionismo e la graduale diserzione da un onesto e disinteressato impegno nel sociale da parte dei cittadini.  

Al di là dei risultati elettorali, ho i brividi quando penso a come sono stati impiegati i fondi europei per la  ripresa economica e la transizione ecologica del nostro Paese ad opera della "nuova nobiltà" fenomeno tipicamente italiano. 

Autore Lucia Pomponi
Categoria Politica
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