Quando il 1 aprile sarà trascorso in tutto il mondo, il numero di contagi da Covid-19 registrati supererà abbondantemente i 900mila. Martedì, Gran Bretagna, Francia e Spagna hanno registrato il maggior numero di vittime che, globalmente, adesso superano le 43mila di cui metà sono da registrare in Spagna e Italia. 

In questo scenario, ieri, durante l'ormai consueto briefing giornaliero del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull'andamento del contagio, i due maggiori esperti americani chiamati a gestire l'emergenza, Anthony Fauci e Deborah Birx, hanno stimato che il virus potrà causare la morte di un numero di americani ipotizzabile tra 100mila e 240mila, pur aggiungendo che saranno comunque prese tutte le misure possibili per il contenimento dell'epidemia.

I due medici sono arrivati a tale conclusione in base ai modelli più diffusi utilizzati in tutto il mondo dai ricercatori per valutare l'impatto di eventi simili a quelli che stiamo vivendo adesso. 

In seguito a ciò, Trump ha prolungato di 30 giorni le misure di contenimento suggerite in precedenza. Una metà degli stati Usa le ha imposte come obbligo alla cittadinanza, un'altra metà le ha indicate come suggerimento.


In questo momento, il numero di contagiati negli Stati Uniti è di circa 190mila con 4mila morti, concentrato soprattutto nella città di New York, ancora il focolaio epidemico più importante, dove risiede quasi la metà delle persone risultate positive.

Per questo motivo, più di 2mila infermieri, 500 paramedici e medici specializzati nelle emergenze, oltre a 250 ambulanze provenienti da tutto il Paese, stanno convergendo verso New York, per affiancare Marina e Guardia Nazionale che già assistono gli operatori sanitari locali, sottoposti ad una mole di lavoro ormai al di là delle loro possibilità.

La sede dove si svolgono gli US Open di tennis, nel Queens, è adesso diventata un centro di triage, mentre un ospedale da campo è in fase di allestimento a Central Park. Detroit e Miami sono i nuovi focolai su cui si concentrano i timori degli esperti americani.

Nell'ultimo briefing, abbandonate le note scanzonate e ottimistiche con cui descriveva la Covid-19 ad inizio marzo, il presidente Trump ha dichiarato che le prossime due settimane saranno "molto, molto dolorose", ma che presto gli americani "inizieranno a vedere un po' di luce alla fine del tunnel".

"Voglio che tutti gli americani siano preparati per i giorni difficili che ci attendono".