L'Italia, a EURO 2024, si porta a casa già un primato... quello del gol subito più velocemente nella storia dei campionati europei. Infatti, 23 secondi dal fischio d'inizio, Dimarco offre un assist a Bajrami con una rimessa laterale corta all'altezza della propria trequarti. Il calciatore albanese ringrazia e porta in vantaggio la propria nazionale con un tiro che vede anche una leggera deviazione di Bastoni.

La nazionale azzurra rimedia però nel giro di un quarto d'ora. Prima pareggia all'11' sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con Bastoni che di testa finalizza sul secondo palo un cross da sinistra di Pellegrini, poi va in vantaggio al 16' con un tiro dal limite di Barella. Al 33' c'è anche il tempo per la terza rete, ma il pallonetto di Frattesi su Strakosha in uscita colpisce il palo, mentre i successivo tiro di Scamacca viene respinto di piede dal portiere albanese.

Nel secondo tempo non succede molto. L'Italia, logicamente, cerca di mantenere la palla e di non rischiare più di tanto sfruttando eventuali occasioni, come il tiro di Chiesa finito di poco a lato, mentre l'Albania, inspiegabilmente fa poco, anzi nulla, per recuperare il risultato... come se mirasse a perdere con un solo gol di scarto. Nonostante il tifo dei propri supporter che riempivano lo stadio, niente pressing, neppure lanci lunghi nella metà campo avversaria: solo un incomprensibile non gioco che faceva da specchio a quello dell'Italia, che comunque aveva tutto l'interesse a congelare il risultato. 

In ogni caso, prima del fischio finale, Manaj sfiora il 2-2 con un pallonetto su Donnarumma in uscita che con il corpo salva il 2-1 e i primi 3 punti per l'Italia che nella classifica del Gruppo B raggiunge la Spagna (comunque prima per differenza reti), mentre l'Albania rimane a zero insieme alla Croazia (ultima con 3 reti al passivo), sconfitta dagli iberici.

"Si sono viste tante cose buone nel primo tempo, che debbono però portare da qualche parte - le parole di Spalletti -, perché altrimenti se restano fini a se stesse non portano a niente. Tra le cose buone, quella di poter far male più volte: puoi riuscirci e puoi non riuscirci. Non siamo andati a prendere quella direzione per finire l'azione il prima possibile. Ci siamo costruiti la possibilità di puntare la linea difensiva e poi siamo tornati indietro. Abbiamo cambiato troppo presto idea di poter far male. Nel secondo tempo loro hanno dovuto fare qualcosa in più perché stavano perdendo: noi invece nella salita siamo stati risucchiati dalla loro linea difensiva. A volte ci viene di essere un po' comodi nel fare le cose e non in maniera ugualmente cattiva e tignosa".

Nel prossimo impegno, l'Italia affronterà la Spagna.