Dal 29 al 31 marzo si terrà a Verona il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie.

Un congresso che, nelle intenzioni, vuole proteggere e promuovere un modello di famiglia composto da uomo, donna e bambini. Niente di sbagliato, per carità, se però tale modello non fosse indicato come esclusivo ed unico da seguire nella legislazione dei vari Paesi in tutto il mondo.

Per capire di cosa si stia parlando, basti ricordare che a Verona, fra gli invitati al Congresso, ci sarà anche Željka Markić, presidente e fondatrice dell'associazione croata "Per conto della famiglia", passata agli onori della cronaca per aver detto "preferirei dare mio figlio all'orfanotrofio piuttosto che in adozione a una coppia dello stesso sesso".

Dato che tra i promotori vi è anche il leghista ultrà cattolico, ministro della Famiglia del Governo del cambiamento, Lorenzo Fontana, il Congresso ha ricevuto il patrocinio del Comune di Verona, della Regione Veneto, del ministero della Famiglia e della presidenza del consiglio dei ministri.

Un patrocinio che è andato di traverso agli attivisiti del mondo LGBT+ e non solo che, per tale motivo, hanno dato vita ad una petizione in cui chiedono alle istituzioni italiane di non sostenere l'evento e di ritirare tutti i patrocini al Congresso mondiale delle famiglie.

Per chi volesse unirsi alla richiesta può firmare la petizione, disponibile all'indirizzo go.allout.org/it/a/wcf-verona.