Politica

Meloni e la "solenne" ricorrenza della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate

"Nella solenne ricorrenza della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate rendiamo omaggio a tutti coloro che, con coraggio e amor di Patria, sacrificarono la vita per un'Italia libera e unita. La nostra libertà la dobbiamo anche a loro e nella loro memoria, spingendo lo sguardo della mente agli anni dolorosi che vissero, custodiamo e tuteliamo quei sacri valori in cui credevano e che rappresentano la nostra Nazione.Oggi, come ieri, ringraziamo gli uomini e le donne di tutte le Forze Armate che ogni giorno si muovono con disciplina, fedeltà alle Istituzioni, sacrificio e passione, nell'assolvimento dei compiti assegnati, sempre al fianco dei cittadini, in Patria come all'estero.Il 4 novembre è la vostra Festa. Riuniti attorno al Tricolore, giungano a tutti voi i nostri auguri.Viva le Forze Armate!
Viva l'Italia!"

Il 4 novembre, quando la ricorrenza contava qualcosa, l'Italia celebrava la fine della Prima guerra mondiale. Oggi quella ricorrenza è stata trasformata nella festa delle forze armate.

Quando si celebrava la fine della Prima guerra mondiale, il 4 novembre era un giorno di festa... oggi è un giorno lavorativo come gli altri e la ricorrenza è solenne solo nell'accezione etimologica del termine (che si ripete tutti gli anni) e non certo per come l'attributo può essere interpretato.

Ma quando si tratta di militari e armi, i (post) fascisti non badano a spese (come dimostra l'ultima legge di bilancio), anche in termini di retorica, come al solito esagerando fino a ridicolizzarsi, come è accaduto alla presidente del Consiglio, la mitica sora Meloni, che ha voluto sottolineare il parto letterario sopra riportato accompagnandolo con una foto che la vede indossare una giacca (forse) della Marina militare... in base ai bottoni. 

Poiché la (post) fascista Meloni è tutt'altro che disposta a celebrare il 25 aprile e la lotta di liberazione, propensa piuttosto a riscrivere la storia in modo da rivedere e da celebrare le bellezze del ventennio, sarebbe interessante sapere a cosa si riferisse in relazione allo "sguardo della mente" spinto "agli anni dolorosi" vissuti dall'esercito, e soprattutto ai "sacri valori in cui credevano" quei soldati e che "rappresentano la nostra Nazione"... a quale periodo storico fa riferimento? Salvo il fatto che i veri  valori che hanno portato l'Italia a entrare in guerra nel 1915 erano tutt'altro che sacri.

Viste le origini missine della "sora premiere", il rimaner perplessi è naturale e molti chiarimenti sarebbero d'obbligo... ma non arriveranno. Così non sapremo che cosa Meloni volesse dire e non sapremo quali siano i "sacri valori cui si riferiva".

Ma forse è meglio così... meglio rimanere nel dubbio che rimanere sconvolti dalla certezza. 

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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