Luca Morisi, dopo essersi laureato in filosofia all'Università di Verona con 110 e lode, ha messo a frutto la sua esperienza sul web diventando professore a contratto per il corso "Siti Web di Filosofia" (AA.AA. 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008) e per il corso "Informatica filosofica" (AA.AA. 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013), nell'ambito del Corso di Laurea in Filosofia presso l'Università di Verona (insegnamento obbligatorio per gli studenti del I anno)... ma non solo.

Tra le numerose, e si presume fruttuose, attività da lui svolte, oltre a quella di "professore" vi è anche quella di "Social Media Strategist e Communications Chief" per il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Di che cosa possano trattare e quanto siano interessanti e realmente utili, dal punto di vista educativo, i "corsi universitari" di Luca Morisi è materia su cui non è possibile dare giudizi. Più facile invece è farlo per quella per cui il "professor" Morisi è oggi pagato da Matteo Salvini, cioè quella di scrivere e verificare ciò che il segretario della Lega fa e dice ogni giorno, soprattutto sui social.

In pratica, il mestiere di Luca Morisi è di additare al disprezzo e all'odio della gente coloro che di volta in volta vengono elencati come nemici di Salvini.

L'ultima "performance" del Social Media Strategist e Communications Chief di Matteo Salvini è però stata giudicata "leggermente" sopra le righe.

Sulla propria pagina Facebook, infatti, Morisi ha pubblicato una foto di un Salvini tra il concentrato ed il perplesso mentre cerca di capire che cosa sia e a che cosa possa servire il mitra che ha preso tra le mani, commentandola con la previsione che per le Europee "se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano". Ma questo "ogni" (e per fortuna che è pure professore) per Morisi non sarà un problema perché loro, senza specificare chi, sono armati e dotati di elmetto.


Nonostante la Buona Pasqua augurata in chiusura del post - e anche in questo caso non è ben chiaro a chi sia rivolta - Luca Morisi non ha incontrato il favore delle persone che hanno letto il suo "parto" social, tanto che il post è finito per essere un caso mediatico con migliaia di persone che chiedono a Salvini di licenziarlo, per aver minacciato le opposizioni.

Inutile dire che il vicepremier ha commentato con un'alzata di spalle, forse accompagnata dall'immancabile rutto, la polemica che è nata dal post, dichiarando che "se la sinistra si attacca alle foto per polemizzare, vuol dire che stiamo lavorando bene".

Curioso però che Salvini e lo stesso Morisi si indignino e minaccino querele contro chiunque pubblichi immagini o testi che, direttamente o indirettamente, auspicano la morte del ministro dell'Interno.

Almeno un po' di coerenza.