Nonostante l’infortunio Pogacar pronto a conquistare Parigi al Tour de France
Luglio è alle porte, e questo per gli appassionati di ciclismo significa una cosa sola: Tour de France!
Il Tour de France è uno degli appuntamenti più amati dai seguaci di questo sport e una delle corse più ambite dai ciclisti. L’anno scorso il gradino più alto del podio aveva avuto modo di ospitare Jonas Vingegaard, coinvolto in una sfida all’ultimo sangue col secondo classificato: Tadej Pogacar.
TADEJI POGACAR
Tadej Pogacar (classe ’98) è uno dei ciclisti di massimo successo del momento. Nel corso della sua ancora giovane carriera sportiva si è aggiudicato ben due tour de France, una Bastogne-Liegi, due giri di Lombardia e un giro delle Fiandre, più altri premi minori. La carriera del ventiquattrenne procedeva a gonfie vele quando, durante la Liegi-Bastogne-Liegi di quest’anno, è arrivato un infortunio. Pogacar è rimasto coinvolto in una caduta, e si è procurato una frattura scomposta dello scafoide della mano sinistra.
IL TOUR DE FRANCE
L’infortunio gli è costato un lungo stop, ma adesso lo sloveno pare aver recuperato, così da non mancare il suo appuntamento annuale col Tour de France. L’anno scorso il Tour lo aveva visto duellare con il ciclista danese Vingegaard, corridore della Jumbo e ad avere avuto la meglio era stato proprio il suo avversario.
Quest’anno il Tour, che andrà dal 1 al 23 luglio, vede tra i favoriti Jonas Vingegaard e lo stesso Pogacar, ma è da tenere d’occhio anche il co-capitano della UAE (squadra dello sloveno) Adam Yates. Ci sono poi altri nomi importanti come Richard Carapaz e Jai Hindley, che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote ai due ciclisti più gettonati, soprattutto per la loro abilità nei percorsi in salita.
La competizione parte da Bilbao per poi concludersi, nell’arco delle tre settimane di gare, con il consueto arrivo trionfale a Parigi.
LA CONDIZIONE DI POGACAR
Pogacar si è ripreso dall’infortunio, ma ha affermato di non essere al 100% della forma e di avere una mobilità del 70% al polso sinistro (dove l’infortunio aveva avuto luogo): “ho provato un’impennata all’indietro […] non sono riuscito a tenere bene la bici”. Ha detto inoltre di poter gareggiare con una maggior tranquillità proprio per la sua situazione.
Sebbene questo sembrerebbe deporre a favore dei suoi avversari (Vingegaard in primis) il campione sloveno ha dimostrato più volte di essere una minaccia per chiunque ambisca alla vittoria. Chiunque abbia il sogno di alzare il trofeo quest’anno è quindi avvisato: l’erede spirituale di Eddy Merckx sta bene e, anche se forse non del tutto in forma, è deciso ha tornare campione in carica.