6 febbraio, Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili!
La mutilazione genitale ancora oggi rappresenta una violenza vera e propria, con numerosissime bambine e donne in tutto il mondo che ogni anno vengono condannate a subire tale pratica, con la loro dignità di donna violata da usanze scorrette e disumane: non possiamo più assistere a questo scempio!
La giornata contro le mutilazioni femminili deve essere un momento di riflessione e di lotta per i diritti umani e i diritti di dignità. La donna non deve più essere vista come un oggetto, la donna è un essere umano e come tale va rispettata nei valori e nei diritti, a partire dalla sua integrità fisica.
"Questa usanza aberrante - ha dichiarato in una nota la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa - ancora ampiamente diffusa in molti paesi del mondo e che viene praticata principalmente su bambine di età compresa tra i 4 e i 14 anni, offende i diritti di quante sono costrette a subirla. L’infibulazione è una efferata forma di violenza che può portare a infezioni, infertilità, complicazioni al momento del parto, aumentato rischio di trasmettere l’HIV, oltre a depressione, ansia, infertilità e, nei casi peggiori, alla morte. Il nostro impegno deve dunque essere rivolto a sconfiggere un fenomeno che ha a che fare non solo con la salute delle donne vittime di tale barbarie ma che coinvolge appieno il progresso dell’uomo.È necessario ottenere quanto prima risultati concreti, duraturi e irreversibili se si vuole scrivere la parola fine alle mutilazioni genitali femminili: è l’obiettivo che tutti noi siamo chiamati a raggiungere per ridare dignità e salute alle bambine e alle giovani donne vittime di questa terribile consuetudine, che deve essere eradicata attraverso nuove politiche e azioni che tutelino il diritto delle ragazze e delle donne a vivere libere da violenza e discriminazione. Il problema della disuguaglianza di genere va affrontato alla radice, lavorando per l’empowerment sociale ed economico delle donne. In tal senso le risorse messe finora a disposizione non sono sufficienti e il Ministero della Salute si impegnerà per stanziare ulteriori fondi dedicati.L’eliminazione della pratica delle mutilazioni genitali femminili è una strada da percorrere ancora lunga e piena di ostacoli ma si tratta di una sfida da affrontare con il pieno coinvolgimento della politica, delle istituzioni pubbliche e delle associazioni nazionali e internazionali. Tutti insieme siamo chiamati a promuovere la condivisione e i momenti formativi, a rafforzare le azioni in ambito sanitario e a sviluppare la solidarietà tra donne di diverse nazioni nel Paese di approdo. È questo l’unico modo per vincere una battaglia di umanità, civiltà e solidarietà".
Silvia Busacca, Supporto Amref Africa