"Convinceva la bambina che, per gli abusi subiti, si era creata dentro di lei una doppia personalità malvagia. Ora su Rete 4 si parla di odio in rete, i dettagli agghiaccianti che stamane "Il Fatto Quotidiano" rivela su Bibbiano è mostruosità reale.""Altri dettagli agghiaccianti su Bibbiano: un papà inviava messaggi audio per la sua bimba, gli assistenti sociali glieli nascondevano. Ma come si fa?!? Giustizia e verità!"

Le frasi sopra riportate sono attribuibili alla candidata per la Lega alla carica di presidente della regione Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, pubblicate sulla pagina Facebook da lei creata per la sua campagna elettorale. Pertanto, sono dichiarazioni che, gioco forza, finiscono per interessare la sua campagna elettorale.

Il problema, però, è che non se ne capisce la ragione. Quello che è accaduto con gli affidi in Val d'Enza (Bibbiano è un comune di quella zona) è un fatto di cronaca che, quando l'inchiesta è stata svelata, i partiti dell'allora maggioranza gialloverde hanno tentato di far diventare un caso politico, indicandone come responsabile il Partito Democratico

Dopo che magistratura inquirente e giudicante, media e successive indagini hanno dimostrato che quanto accaduto era da ascrivere come semplice fatto di cronaca, dei cui responsabili si occuperà la magistratura, la Lega - prendendo spunto da una frase celebre attribuita al nazista Joseph Goebbels: "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità" - ha però continuato a parlarne come se si trattasse di un fatto politico, facendo intendere che responsabile dell'accaduto fosse il Partito Democratico.

Il motivo? Il fatto che la Val d'Enza è in Emilia ed il fatto che in quella regione si sarebbero tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e, pertanto, i bambini di Bibbiano avrebbero così potuto essere "rivenduti" a persone distratte o male informate per screditare un avversario politico.

Questo è il metodo con cui la Lega fa campagna elettorale. E visto che funziona, il suo segretario, Matteo Salvini, aveva dichiarato di voler chiudere il suo tour in Emilia Romagna proprio con un comizio da tenere a Bibbiano, giovedì 23 gennaio.

Il problema, però, è che Salvini (o chi per lui) non ha tenuto conto che la piazza che voleva occupare, l'unica adatta a tenere un comizio, era da tempo già stata occupata... dalle Sardine! Quello spazio, infatti, era stato già richiesto con un modulo depositato due settimane prima dalle sardine reggiane, guidate da Giulia Sarcone e Youness Warhou.

Lo schiaffo alla Lega, dal punto di vista mediatico, è stato forte. Incassato il colpo, il partito di Salvini non ha fatto alcuna dichiarazione pubblica ma, in compenso, si è messo a piangere, a far le bizze e a minacciare le istituzioni nazionali e locali per prendersi quella piazza che non gli spetta.

Così il questore di Reggio Emilia ha chiesto alle Sardine di rinunciare alla propria manifestazione, "Gli sciacalli passano, le sardine restano. Bibbiano non abbocca!", richiamandosi ad un regolamento della campagna elettorale per il quale i partiti avrebbero la prelazione su qualsiasi spazio pubblico rispetto a associazioni o enti non candidati alla competizione. Il problema, però, è che le sardine quello spazio lo hanno richiesto con molto anticipo e non hanno intenzione di mollare.

«Capiamo i cittadini e i sindaci, vorremmo abbassare i toni – ha precisato Santori in una dichiarazione ripresa dal Corriere –. Ma non potremmo permettere che per l’ennesima volta sia Salvini a strumentalizzare una vicenda sulla quale bisognerebbe semplicemente aspettare e rispettare il lavoro della magistratura».

Come andrà a finire?


Intanto, i sindaci della Val d'Enza, dopo un allarme bomba a Bibbiano, chiedono rispetto, perché "il clima di tensione e odio che anima, ahinoi, questa campagna elettorale e favorisce la strumentalizzazione di fatti di cronaca per meri fini elettorali rende l'aria irrespirabile e produce effetti dannosi e pericolosi per tutta la comunità".

Appello per ora accolto dalle Sardine che dicono "Bibbiano: tutti un passo indietro"...