Giuseppe Conte boccia la prescrizione dei reati penali riformulata dalla Cartabia nella sua riforma
Questo venerdì, tutti i principali leader di partito sono andati in "pellegrinaggio" a Genova al 50° convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria.
A fare gli onori di casa il giornalista Parenzo che "simpaticamente" ha intrattenuto Salvini, Meloni, Letta e... Giuseppe Conte, intervenuto in remoto e non in presenza a differenza degli altri, sebbene al momento sia rappresentante solo di se stesso, in attesa che Grillo si convinca di far diventare il Movimento da lui creato una forza politica affidabile in grado di governare e non solo di fare opposizione.
Nel suo intervento, al momento a titolo personale, Conte, tra le altre cose ha bocciato la riforma della giustizia presentata dalla ministra Cartabia, ricordando a lei e al resto del governo dei migliori che la prescrizione dei reati penali formulata nella sua proposta è lontana anni luce da quella di tutti gli altri Paesi europei.
In sostanza, la pseudo riforma Cartabia fa rientrare dalla finestra quello che a discorsi viene messo alla porta, rivedendo l'impianto faticosamente approvato, con molti compromessi, dall'ex ministro Bonafede.
"Apprezzo il lavoro della ministra Cartabia", ha detto Conte. "Si è molto impegnata, ma io non canterei vittoria... non sono sorridente sull'aspetto della prescrizione, siamo ritornati a una anomalia italiana".
Pertanto, nel caso i 5 Stelle dovessero decidere in maniera logica nel voler portare avanti le riforme indicate da Conte, dando così le chiavi del Movimento nelle sue mani, la prescrizione - come è giusto che sia - dovrà essere rivista, anche se ciò non piacerà all'avvocata, prima che senatrice leghista, Bongiorno che sul mandare per le lunghe i processi in modo che non si arrivasse a sentenza ha basato gran parte della sua fama professionale.
Conte ha poi ricordato i termini della diatriba tra lui e Grillo sulla leadership del M5S:
"Ci stiamo lavorando... il quadro dei principi che consentirà alla comunità dei 5 Stelle di riprendere la sua forza propulsiva deve essere molto chiaro, perché è la premessa per tutto quello che verrà fatto dopo, una premessa indispensabile, definire bene i contorni, i ruoli. Se le mie proposte saranno pienamente condivise io ci sono, altrimenti no. Con me il Movimento 5 Stelle avrà una forte identità, chiarezza di principi, e nessuno potrà permettersi di dire che il Movimento 5 Stelle è la forza dei veti ideologici, pregiudiziali. Sarà una forza, se potremo confermare questa collaborazione, ancora più innovatrice del passato".