"60% di probabilità che resto in Italia, 30% che vado all'estero e 10% che rimango ad aspettare". Questo quanto ha detto in un'intervista alla trasmissione Le Iene Antonio Conte, ex-allenatore di Juventus e Chelsea, attualmente in panchina, non quella di un campo di calcio, ma quella virtuale, e più lunga, degli allenatori in attesa di sistemazione.

Come Conte, reso ormai una simpatica maschera dalle imitazioni di Crozza, che satireggiava sui suoi cappelli "succedanei", abbia fatto a calcolare con tanta precisione queste percentuali resta un mistero insoluto. Qualcuno ipotizza che abbia fatto ricorso alle più avanzate tecniche di "machine learning". Ma tant'è...

Durante l'intervista, l'irsuto Antonio ci ha dato anche altre certezze. E' sicuro che non sarà il prossimo allenatore di Milan, Inter, Roma, Juventus e Paris Saint-Germain. Ora, considerato che ci sono buone probabilità, come lui stesso ha affermato, che torni ad allenare in Italia, certamente non si renderà disponibile per una squadra di seconda fascia.

Non restano, quindi, molte alternative, se non quella che vada a prendere il posto di Ancelotti sulla panchina del Napoli. Del resto, se un allenatore del Napoli è finito al Chelsea, un allenatore del Chelsea può anche finire al Napoli. Solo che nel primo caso era una strada che portava in alto, sia in termini di prestigio del club che di stipendio, mentre quella da Londra a Napoli sembra avere una pendenza opposta.

Sempre nel corso dell'intervista a Le Iene, Conte ha rivelato di fare una vita molto riservata. Non incontra molte persone. Alle domande dell'intervistatore ha detto di non aver mai incontrato né Maldini, né nessun altro della dirigenza del Milan, né Andrea Agnelli o Marotta e neanche il presidente del PSG Al-Khelaïfi. Un uomo solo...