#ventiquattro mesi di Renzi... e dobbiamo pure esser contenti
Se avete un blog e non sapete che cosa scrivere, se siete arrabbiati e volete aumentare il vostro livello di incazzatura, se siete felici e volete aumentare l'intensità delle risate che ormai vi stanno slogando le mascelle, la ricetta è semplice e garantita: leggere la notizia settimanale sul sito di Matteo Renzi.
Qualunque sia il vostro stato d'animo è certo che peggiorerà o migliorerà rispetto alla condizione di partenza.
È chiaro che questo è un giudizio che implicitamente dà per scontato un pregiudizio negativo a prescindere su quanto il presidente del consiglio abbia scritto, ma ciò non è dovuto ad un'animosità di bandiera, quanto al fatalismo pragmatico che non consente, dopo due anni di governo, di poter credere che contenuti e programmazione possano aver sostituito propaganda e opportunismo politico.
Quindi, niente di nuovo sul fronte delle cosiddette Enews. Quella del 15 febbraio ritorna sui risultati del governo Renzi affermando che 10.000 persone hanno inviato i loro commenti alle precedenti slide pubblicate da Matteo, che ci fa sapere che «eliminando i super-fan e i critici a prescindere ... le richieste più ricorrenti [che gli sono pervenute, ndr.] coinvolgono pubblica amministrazione, taglio agli sprechi, funzionamento della giustizia. Generale apprezzamento sul JobsAct, ma consapevolezza che ancora c’è molto da fare sul lavoro, soprattutto per i più giovani e la fascia over 50.
Sull’immigrazione insistete in tanti sulla necessità di dare asilo a chi lo merita, ma anche di impiegare i richiedenti in forme di lavori utili alla comunità (tema da sempre caldissimo e su cui ci hanno sempre richiamati il ministro Poletti e tanti sindaci, soprattutto di piccoli paesi, che dicono: “Dateci un modo per non lasciarli tutto il giorno a fumare davanti al bar”. Come sempre gli amministratori dei piccoli comuni sono i più dotati di buon senso di tutti).
Ricorre la parola “orgoglio” quando si parla di riforma elettorale e costituzionale: segno evidente che queste sono riforme nate da un popolo, non solo dal legislatore. E del resto chi si ricorda le discussioni delle prime Leopolde sa a cosa mi riferisco.
Sulla scuola – dopo le polemiche della Legge e lo stupore per il fatto che abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi – prevale l’attesa per le nuove deleghe, su cui nei prossimi giorni proverò a coinvolgere di nuovo i professori, sperando che vada meglio dello scorso anno.
Infine le tasse: tutti convinti che abbiamo fatto bene ad abbassarle.
Ma ciascuno ha la sua personale classifica di quelle che andavano tagliate e quelle che invece andavano mantenute. Perché hai eliminato le tasse sulla prima casa? E perché questa insistenza sugli 80 euro? E perché gli 80 euro alle forze di polizia? E immaginate il resto: Irap, costo del lavoro, tasse agricole, tax credit sulla cultura. Impossibile accontentare tutti, dai. Però consapevolezza che rispetto al passato si è cambiato marcia: ora le tasse vanno giù, prima andavano su.
Insomma. Leggervi è stato molto utile. Chi non ha ancora visto le slide, lo faccia. E se può mi scriva. Sul video ringrazio chi mi ha detto di essersi emozionato e anche chi mi ha criticato perché troppo autoreferenziale. Fate girare ai vostri contatti slide e video: molti mi hanno accusato di non comunicare bene ciò che facciamo».
È mai possibile credere che ci siano realmente persone che si siano scomodate per esprimere apprezzamenti a Renzi e non solo insulti? Può essere. Però, nel frattempo, chi non avesse ancora fatto conoscere al premier il proprio giudizio sul suo operato, avrà la possibilità di farlo inviando una mail a matteo@governo.it (sic!), indirizzo che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, il senso di rispetto del politico Renzi nei confronti della carica istituzionale che ricopre...