Milazzo (ME) – Bonificata dal Comune l’area antistante l’ex ritrovo “Le Cupole”
Recuperare quella, che era diventata una vera e propria discarica di materiale di ogni genere, uno spazio del water front a Ponente, che ha seguito la stessa sorte del complesso ex “Le Cupole” in totale stato di abbandono e distruzione. In attesa del recupero di quel che resta dell’immobile, peraltro vittima della lenta, ma indicibile opera d’erosione della costa, che il demanio ha messo a bando aggiudicandolo ad una società di Milazzo, il Comune ha deciso di bonificare l’area antistante, zona fronte strada non solo per ridarle dignità, ma anche per assegnarle una destinazione pubblica.
Nello specifico una parte sarà attrezzata a parcheggio, potendo accogliere tante autovetture, oggi vengono posteggiate ai margini della strada, ed una parte sarà sistemata per una pubblica fruizione. Nello stesso tempo sarà recuperato l’antico accesso alla spiaggia, che nel tempo è stato “cancellato” dalla presenza dei rifiuti. Da qualche giorno gli operai del Comune e della ditta, che si occupa della cura del verde, hanno iniziato una vasta operazione di bonifica, che ha portato alla rimozione di una quantità notevole di immondizia e materiale di risulta, anche scarti di edilizia, che veniva puntualmente depositata dietro le sterpaglie, e di vegetazione mai attenzionata; poi si procederà a rendere la zona fruibile.
“Un’altra area in quella riviera di Ponente, che tutti vogliamo turistica; – ha detto il Sindaco Midili – ma della quale nessuno negli anni si era occupato, facendo sì che diventasse simbolo di incuria e degrado e soprattutto motivo di opportunità per gli “zozzoni” di depositare di tutto, uno spazio vasto, che secondo le intenzioni dell’Amministrazione tornerà ad avere una funzione. Mi auguro che anche la struttura, o quel che resta, delle ex Cupole possa essere recuperata al più presto e quindi valorizzare un angolo di città straordinario, che è stato riferimento di tante generazioni sino a 30 anni fa”, un auspicio illusorio quello del primo cittadino, perché lo stato erosivo del terrapieno per l’azione dei marosi impedisce del tutto il ripristino della funzionalità ricreativa in auge decenni fa in quel luogo.