Oggi Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovevano incontrarsi per chiarirsi, ancora una volta, l'ennesima. L'incontro però non c'è stato, né al Consiglio dei Ministri, né al successivo vertice per le Autonomie che si è svolto a Palazzo Chigi.
Sarà rimandato, probabilmente, ai prossimi giorni, con Di Maio che adesso dice di stimare Salvini e con Salvini che dice di fare altrettanto, aggiungendo però di non gradire i ministri grillini alla Difesa e alle Infrastrutture!
Al vertice sulle Autonomie di questo venerdì 19 luglio, presieduto dal premier Conte, erano presenti il vicepremier Luigi Di Maio, i ministri Erika Stefani, Sergio Costa, Riccardo Fraccaro, Marco Bussetti, Alessandra Locatelli e la vice ministra Laura Castelli, con i sottosegretari Buffagni e Giuliano, oltre ad alcuni dei tecnici del Mef. Come accennato in precedenza, Matteo Salvini era assente.
Secondo Conte, alla riunione vi era un "clima cordiale e proficuo", che avrebbe permesso di superare almeno il nodo legato all'istruzione per il quale sarebbe stato trovato un accordo, mentre resterebbe ancora da sciogliere il nodo delle sovrintendenze e del riparto dei fondi.
"Abbiamo fatto significativi passi avanti", ha assicurato il premier, aggiungendo di intravedere la dirittura finale: "La settimana prossima ci saranno ulteriori passaggi, ma si sta aprendo una finestra per portare il provvedimento in CdM. Avevo preso un impegno, era sancito dal contratto, e adesso ragionevolmente ci avviciniamo al punto finale".
In base a quello che abbiamo assistito nelle ultime ore, è ormai evidente che la Lega può portare a casa tutti i suoi provvedimenti bandiera solo minacciando i 5 Stelle della possibilità di una crisi di Governo. Solo nominandola, Di Maio diventa pronto all'istante a dire sì a tutto ciò che fino a qualche minuto prima avrebbe definito inaccettabile.
Non per nulla si chiama Governo del Cambiamento!