Lia Quartapelle, responsabile Europa e Affari esteri della segreteria nazionale del Pd, lo scorso marzo, commentando un'intervista rilasciata da Matteo Salvini ad un quotidiano ungherese in cui il leader leghista rilanciava l'idea di fare una nuova Europa con Ungheria e Polonia, dichiarava:
"Noi siamo per un'Italia che è chiara sulle alleanze che sceglie, che sono alleanze tradizionali in Europa e con gli Stati Uniti d'America, e siamo contro l'idea di un'Italia che fa Arlecchino servitore di due padroni a seconda della convenienza e che un po' sta con Draghi e un po' sta con Orban, perché tanto in Italia non si legge l'ungherese . Non funziona così! Può funzionare con un pagliaccio come Matteo Salvini che pensa di poter dire qualche cosa di qua e qualche cosa di là, ma noi preferiamo un Italia serie che fa parte di un'alleanza e di un'idea che può trainare l'Europa in avanti".
Ma per un "pagliaccio come Matteo Salvini", dire "qualche cosa di qua e qualche cosa di là" è normale... lo ha sempre fatto, perché è il suo modo di galleggiare nel mare della politica in base alle convenienze del momento.
Oggi è diventato un ipernazionalista convinto, tanto da definirsi italiano al 100% e tifare persino per la nazionale di calcio. Ed eccolo così che prima della partita inaugurale di Euro 2020 tra Turchia e Italia si fa riprendere mentre canta (si fa per dire) quella che fu la sigla di Italia '90...
per poi gioire così del successo degli azzurri per 3-0...
Sembra incredibile, eppure in passato lo stesso Salvini era il più acceso degli anti-italiani, tanto che tifava per la Francia quando i transalpini giocarono la finale dell'europeo 2000 contro l'Italia, mentre da speaker di Radio Padania conduceva una trasmissione radiofonica che faceva il verso alla famosa Mai dire gol e che si intitolava Mai dire Italia. E quando David Trezeguet segnò il gol decisivo che negò la vittoria all'Italia si mise ad urlare di gioia.
Stessa cosa anche ai mondiali del 2006. Anche in quell'occasione Salvini tifava contro l'Italia, ma in quel caso non ebbe fortuna. Stessa cosa quattro anni dopo...
Adesso Salvini, dopo aver sostituito l'Italia alla Padania sulle felpe, vuol far dimenticare il passato e chiunque glielo ricordi. Ma a quale Salvini dovremo credere, a quello padano o a quello italiano? Probabilmente a nessuno dei due, perché un politico che si comporta in tal modo è, semplicemente, incredibile... nel senso di non credibile.