Ne aveva già parlato Dagospia qualche giorno fa e oggi lo confermano sia Repubblica che il Corriere, avendo trovato conferma da alcune fonti dirette.

Lo scorso lunedì, il 20 maggio, papa Francesco ha incontrato i vescovi italiani arrivati a Roma per l'assemblea generale della CEI. Tra gli argomenti di discussione dell'incontro si è dibattuto sull'ammettere o meno nei seminari dei candidati prete dichiaratamente omosessuali. 

Bergoglio avrebbe espresso in proposito una posizione fortemente contraria a quella "aperturista" della maggioranza dei vescovi. E lo avrebbe fatto usando un'espressione che di politicamente corretto non aveva propria nulla:

"C'è già troppa frociaggine".

Come hanno reagito i vescovi? Ridendo.

La questione, va detto non è il termine usato da Bergoglio che, non essendo l'italiano la sua lingua madre - come capita a molti come lui - può far fatica a sapere o ricordarsi se una parola possa essere o meno offensiva. E la questione non sono neppure le risate o risatine di alcuni dei vescovi presenti, quasi certamente riferibili alla sorpresa per l'utilizzo improprio del termine da parte del papa.

Quello che lascia perplessi è come si possa identificare la quantità di omosessualità in un aspirante prete.

Esiste una specie di rilevatore con tanto di scala che, una volta premuto sulla fronte di un candidato, si mette a suonare nel caso di superamento della soglia? Oppure, le prime perplessità sull'accettare o meno un candidato devono nascere nel caso in cui questi si presenti in calze a rete e tacco 12 oppure con un rossetto un po' troppo pesante?

Inoltre, se la "frociaggine" deve essere considerata un ostacolo alla  vocazione, di contro, questo può solo voler dire che se un candidato dichiari di essere uno "schiantatope", con tanto di curriculum, lo fanno prete seduta stante?

Nel caso, per chi fosse realmente interessato, per irrobustire il contenuto del curriculum si consiglia di ricorrere a Da Ponte...

"Vescovino, il catalogo è questo
...
In Italia seicento e quaranta,
in Almagna duecento e trentuna,
cento in Francia, in Turchia novantuna,
ma in Ispagna son già mille e tre!"