Cultura e Spettacolo

Intervista senza freni al cantautore Simone Barotti per l'uscita di "Indivisibili (il filo rosso)"

Lo seguiamo da tempo Simone Barotti. Dai primi approcci rock alle sperimentazioni elettroniche. Nel suo continuo crescendo di popolarità e di conferme musicali è sempre rimasto un personaggio disponibile ma schivo e a volte inspiegabilmente restio al prendere parte a situazioni che gli avrebbero dato visibilità magari a discapito della musica stessa.

Il 24 Ottobre verrà pubblicato il suo nuovo singolo "Indivisibili (Il Filo Rosso)" edito da SI.FI.Record per la produzione di Valerio Ciccarelli (STUDIOVALE) e stavolta abbiamo provato a chiedergli quello che fino ad ora non avevamo chiesto anche per capire davvero chi è il 44 enne romano che in dieci anni si è costruito una credibilità musicale solida ed un seguito invidiabile.


Partiamo subito con una domanda scomoda. Perché hai detto tanti NO a trasmissioni televisive ed a progetti che ti avrebbero sicuramente aiutato a diventare più popolare?

Avrei potuto approfittare di mille situazioni per diventare più popolare ma non l’ho mai fatto. Spero che la musica che faccio riesca ad arrivare a quante più persone possibile nonostante tutto. Spero che le mie canzoni riescano a farsi strada unicamente per loro merito. Ho voluto preservare il mio sogno. Partecipare a situazioni dove la musica non c'entra o dove devi essere necessariamente in competizione non fa per me. Non è la mia strada.

Poteva però essere un modo per arrivare a più persone.

Questo è il principio secondo il quale spesso mi è stato chiesto di postare immagini sui social dove potevo mettere in evidenza magari qualche caratteristica fisica. Non è un segreto che se posti la locandina di un concerto hai 100 like e se posti una foto in costume ne ottieni 300. Sai che ti dico. Che a me non interessa nulla. Non mi piace questo principio. Se la gente è interessata a me deve esserlo per la musica . Per le canzoni. Io ho la mia vita, i miei affetti, un altro lavoro che mi occupa un sacco di tempo. Non sono alla ricerca della visibilità ad ogni costo e sinceramente detesto chi punta solamente a farsi vedere. Nel mio piccolo ho fatto una scelta diversa.

Eppure moltissimi artisti utilizzano il loro corpo per "arrivare". Ultimamente Arisa, Elodie e Lenny Krevitz hanno posato completamente senza veli...

Ma guarda che non serve scomodare gli artisti. Basta farsi un giro sui social. Secondo me se incrociamo per strada le persone vestite non le riconosciamo neanche. C'è una mercificazione che non condivido. Un desiderio malato di essere apprezzati e desiderati che la dice lunghissima sui valori e sull'etica di questi anni. Siamo liberi di esprimerci come vogliamo certo. Ma sono libero anch'io di dire che non condivido e di fare in modo diverso.

Sai che potresti essere definito "Boomer"per queste affermazioni? Oggi si lotta molto per la libertà sessuale e per lo sdoganamento della fisicità e della nudità anche. Il desiderio di potersi esprimere con il corpo.

Io condivido le lotte per i diritti. Quelle si. Essere liberi sessualmente significa non avere problemi nello scegliere il proprio orientamento. Significa uscire da una concezione di patriarcato. Significa lottare contro la violenza sulle donne. Non credo c'entri nulla farsi vedere nudi sui social in atteggiamenti ammiccanti o per esempio credere che aprire una pagina su Only Fans non riguardi la prostituzione ma semplicemente una scelta di libertà sessuale. Poi ognuno fa quel che vuole . Ma iniziamo a dare il giusto nome alle cose.

Stai parlando molto spesso di amore nei tuoi brani. L'amore e la sessualità sono spesso legati. Tu come li vivi?

L'amore e la sessualità non sono necessariamente legati. Ci sono tanti tipi di amore mica solo quello "romantico". Io li vivo con passione ma anche con grande discrezione. Sono affari miei insomma.


Ringraziamo Simone e attendiamo il suo nuovo singolo.

Autore restucciag
Categoria Cultura e Spettacolo
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