Gli europei hanno fatto poco o nulla per risolvere il problema Isis, è la ragione per cui oggi ci troviamo in questa situazione. Ora Angela Merkel si sta finalmente adoperando in tal senso e dice alla Turchia di arretrare.

Ho chiesto all'Europa di farsi carico dei prigionieri ISIS in base alla loro provenienza, inutilmente. Probabilmente hanno pensato che gli Stati Uniti avrebbero sostenuto l'enorme costo per il loro mantenimento come sempre!

Dopo aver sconfitto il 100% del califfato dell'ISIS, ho in gran parte spostato le nostre truppe fuori dalla Siria. Che siano la Siria e Assad a proteggere i curdi e a combattere la Turchia.

Ho detto ai miei generali, perché dovremmo combattere per la Siria e Assad per proteggere la terra del nostro nemico? Chiunque voglia aiutare la Siria a proteggere i curdi è il benvenuto, che si tratti di Russia, Cina o Napoleone Bonaparte. Spero che facciano tutti bene, noi siamo distanti 7mila miglia!

Alcune persone vogliono che gli Stati Uniti proteggano il confine della Siria a 7mila miglia di distanza, che appartiene a Bashar al-Assad, il nostro nemico. Allo stesso tempo, la Siria e chiunque abbia scelto di portare aiuto, vogliono proteggere i curdi.

Preferisco piuttosto concentrarmi sul nostro confine meridionale che fa parte degli Stati Uniti d'America.


Dopo aver riassunto nei termini sopra riportati le sue ultime decisioni sulla Turchia, Trump ha poi pubblicato una dichiarazione in cui applica nuove sanzioni alla Turchia a seguito dell'intervento militare nel nord della Siria. E se ciò non bastasse, lo ha fatto dopo aver ritirato il contingente Usa da Kobane.

Commentare le mirabolanti acrobazie di Trump, soprattutto in politica estera, va ben al di là della "normalità", perché ogni sua dichiarazione e ogni sua decisione contraddice la precedente, senza soluzione di continuità, senza che vi sia un filo conduttore logico che possa esserne portato a giustificazione.


Per la cronaca, ad ulteriore dimostrazione di quanto riportato in precedenza, Trump ed Erdogan si sono sentiti telefonicamente, con il presidente Usa che ha chiesto a quello turco di porre fine all'invasione in Siria dichiarando da subito un cessate il fuoco.

Trump ha anche chiesto poi ad Erdogan di avviare negoziati con le forze curde in Siria. La telefonata è stata confermata dal vicepresidente Pence, che a breve andrà in Turchia su richiesta del presidente Usa.

Sempre secondo quanto riportato da Pence il presidente degli Stati Uniti avrebbe ricevuto rassicurazioni da Erdogan sul fatto che la coalizione turca non attaccherà la città di Kobane.