Che cosa accade tra il "prima" ed il "dopo" del Nobel?
“Che cosa accade nella vita di una persona a cui viene detto che ha vinto il premio Nobel? Come impiega il prestigio globale che gli deriva da questa onorificenza?” Questo è il filo rosso del libro “Behind the Nobel”, edito da Graphe.it, che l’autore Emiliano Tognetti, psicologo e giornalista, presenterà al Salone del Libro di Torino venerdì 19 maggio alle 10.30, con la partecipazione di Alessandro Ginotta, ed un contributo video di Rich Roberts, uno dei vincitori.
7 i premi Nobel intervistati: Roald Hoffmann, Nobel per la chimica 1981; intervista a Frederik de Klerk, Nobel per la pace del 1993 insieme a Nelson Mandela; intervista a Richard John Roberts, Nobel per la medicina 1993; intervista a Peter Charles Doherty, Nobel per la medicina 1996; intervista a Paul Maxime Nurse, Nobel per la medicina 2001; intervista a Denis Mukwege, Nobel per la pace 2018; intervista a Didier Patrick Queloz, Nobel per la fisica 2019.
Che cosa succede ai vincitori di un premio Nobel, quando la cerimonia è finita e loro tornano alle proprie vite? Il giornalista curatore di questa raccolta lo ha chiesto a se stesso, e ha deciso poi di domandarlo direttamente a loro.
Le interviste raccolte vanno molto oltre il commento ufficiale da conferenza stampa: ciò che emerge è una vera meditazione sul tema del destino dell’individuo dopo il conferimento di un’onorificenza tanto prestigiosa e “ingombrante”. I contributi dei vincitori (due Nobel per la Pace e cinque scienziati) rispondono a questioni profonde come i misteri dell’Universo: che cosa succede all’equilibrio personale, di fronte a un evento del genere? Come si gestisce la responsabilità nei confronti del futuro del Pianeta e delle giovani generazioni? È difficile mantenere una coscienza intellettuale integra quando ci si trova una somma del genere a disposizione?
L’impressione che se ne ricava è che l’investitura amplifichi la natura dell’individuo senza distorcerla: dietro al nome che viene proclamato c’è sì un essere umano, imperfetto come tutti; ma c’è anche un’intenzione radicata di servizio verso il mondo, che si attua (prima e dopo la premiazione) nella ricerca, nell’attivismo, nell’esercizio della politica.
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«Ho sentito l’annuncio al telegiornale del mattino, mentre riparavo la mia bicicletta. Sono simile agli altri esseri umani e sono diverso perché ho qualcos’altro da dire.» (Roald Hoffmann, Nobel per la chimica)
«È un peccato vincere un premio Nobel e non sfruttarlo, e così ho iniziato a parlare degli argomenti che ritenevo più rilevanti.» (Richard John Roberts, Nobel per la medicina)
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