Anche se non ce n'era affatto bisogno, a sancire una linea di demarcazione tra sinistra e Pd renziano è intervenuto lo stesso segretario Pd Matteo Renzi nell'intervista che martedì sera lo ha visto protagonista negli studi di Porta a Porta, probabilmente trasmissione da lui definita amica, vista la frequenza con cui vi partecipa.

Tanto per non esser tacciati antirenizsmo, per supportare la precedente affermazione si può ricorrere al riassunto che di tale intervista ne ha fatto l'organo ufficiale del Pd renziano, il giornale on line Democratica, che ha sottolineato i seguenti passaggi.

Tralasciando di riportare i contenuti farseschi, grotteschi o trash (dipende dal punto di vista) come un possibile scontro elettorale tra Berlusconi e Renzi, il segretario del Pd fatto le seguenti affermazioni:

- Chi conosce questa legge elettorale sa che numeri alla mano il Pd sarà il baricentro della prossima legislatura perché l’insieme dei voti presi nei collegi e nel proporzionale ci darà un ruolo fondamentale.

- Il Pd è pronto ad aprire a tutte le realtà del centrosinistra, ma senza abiure. Non si torna indietro sulle riforme introdotte in questi anni ... a partire dall’articolo 18. Per quanto riguarda la riforma dello statuto dei lavoratori è un tema che possiamo affrontare per il futuro. Se chiedono: facciamo un tavolo e discutiamo di come far sì che si possano aumentare i lavoratori e i lavori a tempo indeterminato ci sto.

- Non mi possono dire che con il jobs act non siano aumentati gli assunti. Invece che ragionare sulla revisione del jobs act, che è cosa che riguarda il passato, ragioniamo su quello che accadrà nei prossimi cinque anni. Ad esempio: come si fa a dare garanzie a chi tutele non ha? Io ci sto, sono pronto a dialogare con tutti su questi temi”.

- Sulle pensioni sto dalla parte di Gentiloni, che è il mio presidente del Consiglio e di tutti gli italiani, sto dalla sua parte come è giusto che sia. Credo abbia fatto una proposta e uno sforzo per raggiungere l’accordo.

Queste alcune delle dichiarazioni di Matteo Renzi a Porta a Porta riprese dal suo organo di stampa ufficiale. In pratica, rispetto alla discontinuità su quanto fatto finora dal suo partito e dai Governi da lui guidati e supportati non c'è alcun passo indietro sui contenuti. Anzi.

Pertanto, continuare con la solita tiritera di un'alleanza elettorale per evitare che siano gli altri a vincere è quanto mai assurdo, oltre che inutile, dato che le alleanze si fanno sui contenuti. Quindi, prendiamone atto e passiamo ad altro, perché ripetere gli stessi concetti alla lunga, finisce per essere noioso.