Salvini al Gran Premio di Roma di Formula E: "Un giorno ogni tanto Roma è al centro, positivamente, dell'interesse del mondo. Spero continuerà ad esserlo anche lunedì, martedì, mercoledì. Non solo per la metro ferma, la sporcizia, le buche, i topi, il caos nelle periferie".
Salvini ha usato la ruspa, anche se virtuale, per "spianare" la sindaca di Roma Virginia Raggi. E dato che non voleva che le sue parole venissero fraintese, Salvini ha pure aggiunto: "Quando si votò per il Comune, io invitai a votare la Raggi... pensavo che i 5 stelle avrebbero fatto di più. Invece, da utente della città, ogni giorno mi confronto con il degrado".
Ed il ministro dell'Interno non si è neppure preoccupato di cercare poi di smussare i toni della polemica.
Infatti, a chi gli ha chiesto se tali dichiarazioni potessero minare il rapporto tra Lega e Movimento 5 Stelle, lui ha risposto: "Se volete dico che a Roma tutto va bene, che è tutto pulito, la metro è puntuale, che non c'e degrado, che nelle periferie si sta tranquilli e anche in centro non succede niente. Ma non è così."
Inoltre Salvini ha detto che alle prossime elezioni per il Campidoglio la Lega ci sarà e che, in relazione all'ipotesi avanzata dalla stessa Raggi e dalla sottosegretaria all'Economia Laura Castelli di far accollare una parte del debito di Roma allo Stato, ha aggiunto: "Una cosa che il governo non potrà fare è che non potrà regalare i soldi ad una città ignorando le altre. Se qualcuno pensa di fare degli omaggi a Roma, quando ci sono centinaia di Comuni in difficoltà, si sbaglia. O a tutti o a nessuno".
E la Raggi è rimasta in silenzio?
Questa è stata la sua risposta: "Invece di parlare di Roma si occupi della sicurezza. Visti i fatti di cronaca di questi giorni mi sembra di poter dire che non manchi il da farsi. A ognuno il suo lavoro. [Salvini] parla di tutto in tutte le TV, ma mi sembra che non passi mai ai fatti.
Fa piacere che sia passato dal chiedere vagoni della metro senza terroni a riconoscere che grazie a noi si guarda finalmente al futuro. Il ragazzo sta crescendo".
E Salvini non ha replicato? E come avrebbe potuto non farlo: "Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata... caotica e disorganizzata. Colpa di Salvini, o colpa di un sindaco 5 Stelle che in questi anni non ha combinato niente? Il giudizio lo lascio dare ai Romani, io lavoro per dare un futuro migliore a questa splendida città".
E per fortuna che Lega e 5 Stelle sono ancora, per il momento, alleati che appoggiano lo stesso Governo. Se così non fosse, probabilmente, invece della ruspa virtuale, Salvini avrebbe utilizzato una ruspa vera!
Aggiornamento. Continua anche domenica il botta e risposta tra Matteo Salvini (Lega) e Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle) su Roma Capitale e la sua gestione. Questi gli ultimi aggiornamenti.
Salvini riprende la polemica dichiarando: «La Lega vuole conquistare il Lazio? Noi non abbiamo niente da conquistare. Però ci sono tanti romani e cittadini del Lazio che meritano città più ordinate, tranquille, servizi meglio gestiti. Occorre uno scienziato per portare via la "monnezza"? Per svuotare i cestini ed evitare che siano i gabbiani a farlo?
Poi ci sono le metropolitane, i parcheggi, gli alberi. Non stiamo parlando di grandi progetti, ma di cura e gestione quotidiana».
A stretto giro, arriva la risposta della Raggi, che parla anche del "no" ai soldi dello Stato per diminuire i debiti di Roma: «Chiariamolo ancora una volta. Non facciamo sborsare un euro in più allo Stato e alle altre amministrazioni per il vecchio debito di Roma.
Anzi facciamo risparmiare agli italiani e ai romani 2,5 miliardi di euro, tagliando i folli tassi di interesse delle banche su quei 13 miliardi di debito che hanno fatto le precedenti amministrazioni di Roma. Da quando ci siamo noi, il debito è addirittura sceso perché noi teniamo i conti in ordine e non ne facciamo altro. Noi riduciamo i debiti fatti dagli altri e alleggeriamo le tasse ai cittadini.
A Salvini voglio dire che ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente. Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa.
Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo!»