Quante sono le persone di cui c'è fabbisogno nei campi per il raccolto? 200mila. Quante potrebbero essere le persone in Italia che, prive di permesso di soggiorno, potrebbero ottenere la regolarizzazione? Non è certo, ma il numero varia da 2-300mila fino a 600mila.
Perché ricordarlo? Perché ieri nel Governo, le varie forze politiche "avrebbero" trovato l'intesa per la loro regolarizzazione con permessi di soggiorno di diversa durata, in funzione del fatto che la loro richiesta venga fatta da chi offra un contratto di lavoro oppure direttamente da un migrante. Nel primo caso la durata sarebbe legata a quella del contratto ed il permesso sarebbe rinnovabile. Nel secondo caso il permesso non durerebbe più di un periodo, ancora da definire, di 2 o 3 mesi.
Saranno esclusi dalla regolarizzazione i destinatari di provvedimenti di espulsione, i condannati, i soggetti considerati "pericolosi per la sicurezza dello Stato".
La ministra Bellanova, oggi, in una intervista ha dichiarato che "il regalo più grande alla destra populista lo facciamo se non affrontiamo la questione una volta per tutte, consentendogli di utilizzare politicamente un’emergenza che non ha mai fine. Parliamo di persone, non nemici, che vivono e lavorano nel nostro Paese, anche se invisibili ai più. Lo fanno senza alcuna tutela, inchiodati alle baraccopoli e a tutte le informalità più insidiose. Sono state la riserva di lavoro nero a cui molti hanno attinto, e che in un paese civile non è consentita. La verità è che chi si oppone alle regolarizzazioni è complice esattamente di questa situazione. ...
Conosco lo sfruttamento, l'ho contrastato da quando ero bambina. Oggi dico: avere coscienza civile e rispetto della dignità delle persone significa avere il coraggio di dare a queste persone la possibilità del permesso di soggiorno per un lavoro regolare".
Naturalmente, chi ha utilizzato le persone senza documenti come strumento di propaganda politica, coglie questa occasione per continuare a farlo, vomitando i soliti slogan alla base di "prima gli italiani", dimenticando però di spiegare agli italiani che gli prestano ascolto che dare un'opportunità a chi finora non l'ha avuta, migliorerebbe la sicurezza, la salute pubblica, il decoro urbano... Non glielo dicono, perché altrimenti verrebbe meno uno degli argomenti utilizzati finora per raccogliere voti. Oltretutto, il più importante.