Per quanto riguarda il 2020, negli ultimi tre mesi dell'anno il dato congiunturale del prodotto interno lordo (Pil) è diminuito del -1,9% rispetto al trimestre precedente e su base tendenziale del - 6,6% nei confronti del quarto trimestre del 2019.
I dati di stima diffusi al riguardo lo scorso 2 febbraio avevano indicato una diminuzione del -2% in termini congiunturali e del -6,6% in termini tendenziali.
Il quarto trimestre del 2020 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al quarto trimestre del 2019, pertanto la variazione acquisita per il 2021 è pari a -2,3%.
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna si registra una diminuzione del -1,6% dei consumi finali nazionali e un incremento degli investimenti fissi lordi pari al +0,2%. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente del +5,4% e del +1,3%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito negativo di 1,3 punti percentuali alla variazione del Pil, con apporti negativi pari al -1,6% dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, nullo degli investimenti fissi lordi e positivo del +0,3%i della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato negativo per 1 punto percentuale.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente del -2,8%, del -0,7% e del -2,3%.