Nella retorica propagandistica dell'attuale Governo in generale e di alcuni ministri in particolare, tra cui quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli, si è dato un quadro della gestione della rete autostradale da parte di Autostrade per l'Italia in cui la società controllata da Atlantia viene descritta come una struttura privata creata per riscuotere denaro pubblico, facendo poco o nulla per mantenere il bene ricevuto in concessione.

Il giudizio sull'opportunità o meno di dare in concessione ad un privato la gestione di un bene pubblico già esistente, che di per sé oltretutto è strutturato per finire comunque per essere una rendita finanziaria, non può e non deve offuscare quello relativo a come si siano svolti i fatti che hanno portato al crollo del Ponte Morandi, facendo credere all'opinione pubblica che si sappia già chi sia il colpevole.

L'Espresso ci fa sapere che le cose stanno diversamente. Il settimanale, infatti, ha pubblicato in esclusiva una serie di lettere inviate da Autostrade per l'Italia al ministero delle Infrastrutture da cui si capisce che la gestione della rete viaria ricevuta in concessione non era effettuata come ce l'hanno descritta i vari Toninelli, Di Maio e altri.

Tra il 6 febbraio e il 13 aprile 2018, il direttore delle manutenzioni di Autostrade, Michele Donferri Mitelli, ha scritto al Ministero delle Infrastrutture - sia alla direzione generale per la vigililanza sulle concessionarie autostradali che all'ufficio di Genova del provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Piemonte Valle d'Aosta e Liguria - 5 lettere in cui informava il ministero, al tempo diretto da Graziano Delrio e adesso da Danilo Toninelli, della necessità di accelerare l'iter per l'approvazione del progetto esecutivo per "l'incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera".

In pratica si chiedeva di accelerare le procedure per rinforzare il viadotto crollato il 14 agosto scorso, causando 43 morti.

Nella lettera inviata il 28 febbraio, Donferri Mitelli scrive:

"Si fa riferimento a quanto in oggetto alla nostra precedente corrispondenza e alle interlocuzioni intervenute presso il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alla presenza del vostro funzionario Uit Genova nella seduta del 1.2.2018.Al riguardo, dal momento che non abbiamo più avuto evidenza se siano necessari ulteriori approfondimenti e/o elementi integrativi, Vi significhiamo... di restare a Vostra disposizione qualora siano necessari chiarimenti e integrazioni in relazione agli aspetti tecnico-economici del progetto rappresentando, ancora una volta, l'urgenza che riveste la conclusione dell'iter approvativo dell'intervento.Vista l'importanza strategica dell'opera e la natura dell'intervento, tenuto conto che il completamento delle procedure di affidamento può essere stimato in 13-15 mesi, si ritiene, in considerazione del protrarsi dei tempi di approvazione, che l'intervento non possa essere in esecuzione prima del secondo semestre 2019 o inizio 2020.Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica che per l'incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera. Per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l'iter autorizzativo quanto prima".

L'autorizzazione al progetto da parte del ministero arriverà però soltanto a giugno 2018. A capo degli uffici competenti, sopra indicati quali destinatari dell'allerta inviata da Autostrade, erano Vincenzo Cinelli (Direzione generale del Mit per la vigilanza sulle concessionarie autostradali) e Roberto Ferrazza (Provveditorato di Genova).

Vincenzo Cinelli è stato nominato per quell'incarico il 14 agosto 2017 su proposta del ministro Graziano Delrio e confermato al proprio posto dall'attuale ministro Danilo Toninelli. L'architetto Roberto Ferrazza è lo stesso Roberto Ferrazza scelto da Toninelli come presidente della commissione d'inchiesta nominata dal ministero per indagare sul crollo di Genova e poi sostituito per motivi di opportunità.

Come può essere evidente da questa anticipazione, la realtà disegnata dal Governo è molto diversa dalla realtà dei fatti e fa ipotizzare, in quanto accaduto a Genova, anche un pesante coinvolgimento del ministero delle Infrastrutture, sicuramente in relazione alla gestione del precedente Governo, ma non è escluso neppure un coinvolgimento di quello attuale che potrebbe essere chiamato in causa per non essere intervenuto accelerando il ritardo accumulato in precedenza. Non solo. Toninelli ha confermato nell'incarico dell'ufficio preposto ai controlli la stessa persona nominata da Delrio.

Infine, come Autostrade e Ministero, nel frattempo, non abbiano attuato misure cautelative al riguardo di quella che viene descritta quasi come un'emergenza è un aspetto che la magistratura di Genova, nella sua inchiesta, non potrà non considerare.

 

Riguardo quanto pubblicato da L'Espresso, Autostrade per l'Italia ha risposto con un comunicato ufficiale il cui teso è riportato, per intero, di seguito:

"In relazione alla lettera pubblicata da L'Espresso, Autostrade per l'Italia evidenzia che si tratta di una ordinaria comunicazione con cui la competente direzione del Ministero delle Infrastrutture viene sollecitata per l'approvazione del progetto di miglioramento delle caratteristiche strutturali del viadotto Polcevera, per il quale era già stato prodotto il parere favorevole da parte del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, tenuto conto che il tempo di approvazione da parte del Ministero si stava protraendo oltre il termine dei 90 giorni.

Il progetto aveva l'obiettivo di migliorare la vita utile dell'infrastruttura.

Risulta, quindi, assolutamente fuorviante e non veritiera l'interpretazione del settimanale secondo cui si sarebbe trattato di una "lettera d'allarme" che metteva in guardia sulla "non sicurezza" del viadotto."