Omar Mateen, il responsabile del massacro di Orlando, dal 2007 era un dipendente della G4S, una delle più grandi società di sicurezza privata del mondo, con ben 625 mila dipendenti in 120 paesi.

I clienti della G4S sono grandi aziende (ad es. Apple, Amtrak, Bank of America, FCA), ma anche governi, fra cui quelli di Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele ed Australia.

Con un fatturato di 10,5 miliardi di dollari nel 2014, G4S è la seconda azienda privata con il maggior numero di dipendenti in assoluto. Fra i servizi offerti ci sono guardie private, installazione e gestione di sofisticati sistemi di allarme, trasporto di contanti e preziosi, gestione di istituti penitenziari e monitoraggio elettronico di detenuti.

La G4S opera anche in zone di guerra, svolgendo compiti per i quali certi eserciti non sono addestrati, quali operazioni di sminamento e attività di polizia militare.

Oltre a fornire apparecchiature di sorveglianza per le carceri ed i posti di blocco israeliani, in Nigeria e Sud Sudan G4S gestisce, per conto della Chevron Oil, operazioni contro i ribelli, con l'impiego di gruppi di risposta rapida, formati da mercenari.

In occasione delle olimpiadi di Londra del 2012, G4S ha registrato uno dei più clamorosi insuccessi, essendo stata in grado di fornire solo 2000 delle 10.000 persone adeguatamente addestrate, come da contratto per garantire la sicurezza dei giochi. A fronte di questo inadempimento fu necessario l'impiego di 13 mila uomini dell'esercito britannico.

 

Ma la storia della G4S è costellata di altri episodi "poco edificanti", come quando nel 2011 si registrò il decesso di una persona a seguito del rovesciamento della sedia a rotelle durante il trasporto in ambulanza ad opera di personale non qualificato. Nel 2014 fu accusata di disperdere con atti di violenza un gruppo di manifestanti che si erano raccolti davanti alla sua sede londinese, mentre già nel 2004 tre suoi dipendenti causarono la morte di un quindicenne, mentre tentavano di bloccarlo.

Quello che desta grosse perplessità sono le modalità in cui un'azienda di queste dimensioni, che conta fra i suoi investitori Allianz, UBS, Barclays e perfino gli stati di New York e California, effettua la selezione del personale, dal momento che ha potuto annoverare fra le sue uno come Omar Mateen per ben nove anni.

Quanti altri Mateen ci saranno adesso fra i 625 mila dipendenti della G4S? Quante persone armate con sentimenti di omofobia e xenofobia, che da un momento all'altro potrebbero provocare una strage come è accaduto a Orlando? Paradossalmente, il conseguente clima di insicurezza e paura finirebbe per richiedere maggiore sicurezza e vigilanza e, quindi, generare una maggiore richiesta di servizi forniti proprio dalla G4S, che indubbiamente ne beneficerebbe.

In merito ai fatti di Orlando, l'azienda ha diffuso un primo comunicato il 12 giugno, seguito da un aggiornamento, contenente ulteriori precisazioni, quattro giorni dopo. In essi si legge che Omar Mateen era stato sottoposto ad un attento screening, anche sotto il profilo psicologico, al momento della sua assunzione nel 2007, e a nuove verifiche nel 2013 ed era stato trovato perfettamente adeguato a svolgere il suo compito. Affermazioni che, anziché rassicurare, finiscono per destare maggiore preoccupazione. Comunque, l'azienda ci tiene a far sapere che al momento della strage Mateen era fuori servizio.