I gruppi alla Camera e al Senato di Italia Viva e Azione sono un non senso e, probabilmente, entro i prossimi giorni si arriverà al redde rationem, che possa distinguere in tutto e per tutto la divisione tra le due forze politiche. 

Dopo aver iniziato una campagna acquisti tra i parlamentari (e non solo) di Azione, i renziani vogliono staccarsi da Calenda e fare gruppi autonomi in Parlamento, con i calendiani che al Senato si ritroverebbero confinati nel gruppo misto.

Così Matteo Renzi a SkyTg24: "Ci saranno dei gruppi autonomi di Italia Viva? Noi abbiamo chiesto di sapere se vogliamo stare nello stesso gruppo, vogliamo stare insieme o no? Se dobbiamo fare un percorso insieme o continuiamo a stare separate. Io a quelli di Azione domando: volete stare nella lista insieme o no? Il futuro insieme è la lista alle Europee. Continuare con gli insulti personali non ha senso. Se mi continuano a dire che sono un mostro, un manigoldo… non si sta insieme".

Carlo Calenda, che alle Europee ha già chiarito di non voler andare insieme ai renziani, ha risposto: "Renzi si propone di rompere i gruppi, noi ne prendiamo atto. Non so che altro dire. Non abbiamo avuto contatti e non abbiamo partecipato a nessuno dei retroscena che leggiamo sui giornali. Pensiamo sia del tutto inopportuno discuterne ora in un momento di emergenza".

Intanto, il presidente del gruppo liberal-centrista Renew Europe, Stéphane Séjourné, ha invitato Renzi e Calenda a federarsi per le elezioni europee del 2024. Séjourné sarà a Roma la prossima settimana per ribadire la sua proposta e incontrare i due leader, che potrebbero ritrovarsi pure sullo stesso palco, insieme ad altri esponenti del centro come Emma Bonino, +Europa e l'ex Pd Andrea Marcucci.
 
 E che cosa stia accadendo tra i due galli dell'ex Terzo Polo, e chi sia il regista del film in atto, lo riassume Gramellimi nelle sua rubrica siu il Corriere: 
 
Bulli vivi in AzioneSegnaliamo ai servizi sociali un grave caso di bullismo politico, informando i lettori che, per la delicatezza della vicenda, siamo stati autorizzati a fornire soltanto le iniziali dei protagonisti.La vittima sarebbe un burbero pacioccone dall’umore variabile e dallo spiccato accento romano: C.C.L’aguzzino, un predatore toscano di indubbia intelligenza applicata alla cattiveria, con tendenza ai comportamenti autolesionistici sul medio-lungo periodo: M.R.Da tempo M.R. aveva messo nel mirino C.C. , con cui condivideva interessi ed elettori, seminandogli il cammino di trappole e prendendosi gioco di lui anche in pubblico. Nelle ultime ore però la situazione è degenerata: infatti M.R. ha sfilato a C.C. la deputata bolognese Naike Gruppioni e la coordinatrice emiliana Giulia Pigoni. Così, per sfizio. Al puro scopo di farlo soffrire, le ha persino definite «due straordinarie fuoriclasse della politica», nonostante fino a ieri non avesse mai parlato di loro neanche ai suoi amici arabi più intimi.Il bullizzato ha finto di abbozzare, ma si capiva che era molto provato, e questo suo disagio ha rallegrato ulteriormente M.R. «Si faccia delle domande!», lo ha irriso.Una, se permette, ce la facciamo anche noi. Se M.R. bullizza C.C., e C.C. si lascia bullizzare da M.R., quale alternativa rimane agli elettori, pochi o tanti, che non si riconoscono nelle idee di Schlein né in quelle di Meloni? Non resta loro che sperare in Gruppioni. O in Pigoni?