I dati che dopo la mezzanotte sono stati annunciati dai rappresentanti della Generalitat de Catalunya relativi al referendum del 1 ottobre in cui si chiedeva ai catalani di esprimersi sull'indipendenza sono i seguenti: 2.262.424 i voti espressi, di cui 2.020.144 sono stati a favore del SÌ, 176.566 quelli per il NO, 45.586 le schede bianche e 20.129 quelle nulle.


I dati sono stati riportati sull'account twitter del governo catalano, poiché al centro servizi che gestisce i dati informatici della Generalitat de Catalunya è stato impedito dalla Guardia Civil, con la presenza di suoi rappresentanti che l'hanno occupato, di fornire dati sul referendum.

Ma ciò non ne ha impedito lo svolgimento. La popolazione della Catalogna è superiore ai 7 milioni di abitanti. Gli aventi diritto al voto sono circa 5,8 milioni. Domenica si sono recati alle urne 2,2 milioni di catalani, ad altri 700mila è stato però impedito di votare perché la Polizia e la Guardia Civil inviate da Madrid ha sequestrato le urne, chiudendo i seggi e manganellando anche elettori e attivisti che si erano recati a votare, causando quasi un migliaio tra feriti e contusi.

Per la validità del risultato elettorale la Generalitat de Catalunya non richiedeva il raggiungimento di alcun quorum. Pertanto il risultato del referendum, almeno per la regione autonoma, è valido ed il Governo catalano entro la settimana chiamerà la propria assemblea a sancirne il risultato e a dare il via alle procedure di "disconnessione" dalla Spagna, piaccia o non piaccia a Rajoy.

Perché Mariano Rajoy abbia scelto di opporsi con la violenza allo svolgimento del referendum 1-0 definito incostituzionale dalla locale Corte costituzionale è un mistero, dato che avrebbe potuto far svolgere il referendum cui avrebbero partecipato molte meno persone di quelle viste domenica, innescando successivamente una battaglia legale per il suo disconoscimento, oltre al fatto che dal punto di vista politico il risultato a favore dell'indipendenza sarebbe stato meno netto dell'attuale, anche in rapporto al numero di partecipanti.

Mariano Rajoy prima che venissero letti i risultati, dopo la chiusura delle urne, ha parlato alla nazione, rilasciando delle dichiarazioni che oscillavano tra il provocatorio e l'assurdo.

Nel suo discorso Mariano Rajoy ha dichiarato che "la maggior parte dei catalani non ha partecipato alla sceneggiata degli indipendentisti. Voglio ringraziare queste persone", affermando che lunedì convocherà le forze politiche parlamentari, offrendo "un dialogo sincero nei confini della legge e della democrazia".

Rajoy ha poi ringraziato le forze di sicurezza, dopo aver detto di aver "constato la forza della democrazia spagnola".



"Il referendum voleva liquidare la Costituzione senza tener conto dell'opinione degli spagnoli" e che "semplicemente non è esistito".

"Voglio ringraziare i partiti che hanno dimostrato lealtà verso lo Stato, ringrazio i giudici e i procuratori che hanno applicato la legge e le forze di sicurezza che hanno tenuto fede agli obblighi e rispettato la giustizia. Abbiamo superato un processo che voleva mettere gli uni contro gli altri i cittadini e fare un grave danno alla convivenza".

"La maggioranza dei catalani ha ignorato referendum" che "è stato un ricatto di pochi."

"La maggioranza del popolo catalano non ha partecipato alla sceneggiata degli indipendentisti. Queste persone hanno dato prova di senso civico e grande rispetto per i principi che sono alla base della nostra convivenza: oggi abbiamo constatato la forza della democrazia spagnola."

"Lo Stato ha reagito con fermezza e serenità: ... non abbiamo assistito ad alcuna mobilitazione, ma a una messa in scena!" ha concluso Rajoy.

Inutile aggiungere ulteriori commenti a simili dichiarazioni. Fatto sta che, a lui piaccia o meno, la Catalogna, che ha una polizia autonoma - i Mossos d'Esquadra  che ieri erano presenti ai seggi senza fare assolutamene nulla contro le votazioni, assicurando solo il loro normale svolgimento - sono e si sentono uno Stato autonomo, indipendente da Madrid e dalla Spagna.

E adesso che farà Mariano Rajoy, invierà esercito, marina e aviazione per radere al suolo Barcellona?