Tempi duri per gli animalisti che si oppongono ai consolidamenti delle strutture per proteggere l' habitat degli animali, in occasione dell' alluvione in Emilia-Romagna ora si parla di emergenza nutrie, i roditori che popolano gli argini dei fiumi e che avrebbero avuto, anche loro, un ruolo nella tragedia che ha provocato la morte di 15 persone.
Vasche e dighe in cemento avrebbero sicuramente aiutato a contenere la furia dell'acqua, ma in Emilia-Romagna molti progetti sarebbero stati bloccati dal "no" dei gruppi ecologisti, in difesa dell'ambiente e degli animali.
Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale spiega di aver provato a risolvere il problema delle nutrie che con le loro tane rendono gli argini dei fiumi fragili e soggetti a cedere se la pressione dell' acqua aumenta per precipitazioni eccezionali, ma diverse ordinanze, sono state bloccate dagli animalisti spesso anche con minacce di morte alla persona dello stesso De Pascale.
"Nell'evento del 2014 che ha riguardato il fiume Secchia se non ci fossero state le alterazioni prodotte dai mammiferi fossori, l'argine non avrebbe collassato", racconta l'esperto Stefano Orlandini che attribuisce alle nutrie l'indebolimento degli argini dei fiumi e che mostra come le parti collassate corrispondano proprio alle aree dove c'erano le tane realizzate dalle nutrie.
Dopo Fugatti un altro amministratore feroce carnefice, ma gli animalisti non si fanno fregare, sempre sul piede di guerra, fino alla prossima tragedia.
Attendere...
-4 voti
inviato da signora_cristina - 26/05/2023 - 19:49
Riprendo:
ALLUVIONI: ANCORA UNA VOLTA LA POLITICA INADEMPIENTE SCARICA LE COLPE SUGLI ANIMALI
Il sindaco di Ravenna De Pascale ha rilasciato dichiarazioni relative all’esondazione dei fiumi della scorsa settimana, temendo il ripetersi di una situazione analoga nei prossimi giorni; egli afferma che “Con un fenomeno simile i problemi non sono le alberature negli alvei dei fiumi o le buche negli argini create da istrici o nutrie.
Situazioni simili ci vedono protetti solo se prevediamo invasi e casse di espansione, che aiutino nei casi di siccità” – ci chiediamo quindi perché questo importante lavoro di prevenzione non sia stato eseguito – per poi arrivare a concludere comunque che “Questa esperienza ci porta su una dimensione in cui mai più potremo ascoltare le lamentele di chi non vuole che si abbattano alberi dentro agli alvei fluviali o voglia soprassedere al controllo delle specie alloctone come le nutrie, che vanno azzerate”.
Ricordiamo che Ravenna è seconda solo a Roma per consumo di suolo, con un incremento nel 2020-2021 di 68,66 ettari: vaste distese di terreno perse per sempre a favore del cemento, su cui ci si dovrebbe interrogare per tentare di porre rimedio. Invece, come sempre, niente di più facile che scaricare la colpa sugli animali, che sono le vittime dei danni ambientali causati dalla dissennatezza umana, e non gli artefici.
Il nostro sindaco conclude che : “Le protezioni necessarie all’equilibrio ambientale che abbiamo costituito non sono più sufficienti per via dei cambiamenti climatici" , come se i cambiamenti climatici non fossero frutto di politiche miopi e distruttive, che da anni smontano ecosistemi pezzo per pezzo.
In prima linea assieme ai politici per cancellare il diritto di esistere a qualsiasi esemplare di fauna selvatica, la sempre presente Coldiretti, che lamentando i presunti danni all’agricoltura, non ricorda che proprio l’esclusione delle nutrie dalla fauna selvatica con la legge n 116 del 2014, causando il decadimento della legge 157/92, impedisce il risarcimento dei danni causati dalla nutria alle produzioni agricole.
In questi anni centinaia di migliaia di nutrie sono state sterminate su tutto il territorio italiano con i metodi più barbari (solo in sei mesi, nel 2016, vennero trucidate 1700 nutrie nel comune di Ravenna, e da allora l’accanimento è aumentato).
Dopo milioni di Euro spesi, la stessa Ispra è giunta alla conclusione che l’eradicazione della nutria è impossibile, visto che la pressione venatoria causa un aumento del tasso riproduttivo e del tasso di immigrazione: sarebbe il momento, per una politica lungimirante e davvero attenta all’ambiente, di ripensare alla convivenza con la fauna selvatica.
segue....
ALLUVIONI: ANCORA UNA VOLTA LA POLITICA INADEMPIENTE SCARICA LE COLPE SUGLI ANIMALI
Il sindaco di Ravenna De Pascale ha rilasciato dichiarazioni relative all’esondazione dei fiumi della scorsa settimana, temendo il ripetersi di una situazione analoga nei prossimi giorni; egli afferma che “Con un fenomeno simile i problemi non sono le alberature negli alvei dei fiumi o le buche negli argini create da istrici o nutrie.
Situazioni simili ci vedono protetti solo se prevediamo invasi e casse di espansione, che aiutino nei casi di siccità” – ci chiediamo quindi perché questo importante lavoro di prevenzione non sia stato eseguito – per poi arrivare a concludere comunque che “Questa esperienza ci porta su una dimensione in cui mai più potremo ascoltare le lamentele di chi non vuole che si abbattano alberi dentro agli alvei fluviali o voglia soprassedere al controllo delle specie alloctone come le nutrie, che vanno azzerate”.
Ricordiamo che Ravenna è seconda solo a Roma per consumo di suolo, con un incremento nel 2020-2021 di 68,66 ettari: vaste distese di terreno perse per sempre a favore del cemento, su cui ci si dovrebbe interrogare per tentare di porre rimedio. Invece, come sempre, niente di più facile che scaricare la colpa sugli animali, che sono le vittime dei danni ambientali causati dalla dissennatezza umana, e non gli artefici.
Il nostro sindaco conclude che : “Le protezioni necessarie all’equilibrio ambientale che abbiamo costituito non sono più sufficienti per via dei cambiamenti climatici" , come se i cambiamenti climatici non fossero frutto di politiche miopi e distruttive, che da anni smontano ecosistemi pezzo per pezzo.
In prima linea assieme ai politici per cancellare il diritto di esistere a qualsiasi esemplare di fauna selvatica, la sempre presente Coldiretti, che lamentando i presunti danni all’agricoltura, non ricorda che proprio l’esclusione delle nutrie dalla fauna selvatica con la legge n 116 del 2014, causando il decadimento della legge 157/92, impedisce il risarcimento dei danni causati dalla nutria alle produzioni agricole.
In questi anni centinaia di migliaia di nutrie sono state sterminate su tutto il territorio italiano con i metodi più barbari (solo in sei mesi, nel 2016, vennero trucidate 1700 nutrie nel comune di Ravenna, e da allora l’accanimento è aumentato).
Dopo milioni di Euro spesi, la stessa Ispra è giunta alla conclusione che l’eradicazione della nutria è impossibile, visto che la pressione venatoria causa un aumento del tasso riproduttivo e del tasso di immigrazione: sarebbe il momento, per una politica lungimirante e davvero attenta all’ambiente, di ripensare alla convivenza con la fauna selvatica.
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inviato da Palmieri Francesco Maria - 26/05/2023 - 19:55
Leggo che il sindaco avrebbe detto:" Vasche e dighe in cemento avrebbero sicuramente aiutato a contenere la furia dell'acqua, ma in Emilia-Romagna molti progetti sarebbero stati bloccati dal "no" dei gruppi ecologisti, in difesa dell'ambiente e degli animali."
E adesso vi lamentate perché non sono state realizzate ?
Splendido !
E adesso vi lamentate perché non sono state realizzate ?
Splendido !
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inviato da signora_cristina - 26/05/2023 - 20:05
Il biologo Samuele Venturini spiega molto chiaramente che: “..la nutria predilige sempre l’incolto e solo se costretta dalle circostanze tenderà a nutrirsi delle piantine coltivate presenti a pochi metri dall’argine. Essendo una preda tende sempre a rimanere nei pressi delle rive dei corsi d’acqua dove risiede la sua tana... Va ricordato che la nutria non è un animale fossorio obbligato, solo se le condizioni del territorio sono insufficienti a procurare alla nutria il relativo riparo allora è costretta a scavare la propria tana nell’argine per poter sopravvivere alle condizioni climatiche e mettersi al riparo dai predatori. Ciò avviene quando si ha un eccessivo diserbo degli argini e una mancanza di piantumazione delle sponde. Queste due caratteristiche, se rispettate, sarebbero di per sé sufficienti a evitare danni prevedibili di smottamenti causati da un eccessivo sfruttamento del suolo e da una cattiva conduzione dei fondi agricoli.”
Quindi, la nutria scava tane negli argini solo se l’uomo ha operato eccessivo diserbo e non ha piantumato le sponde; queste semplici operazioni sarebbero sufficienti ad evitare smottamenti.
E’ davvero il momento di voltare pagina, sono necessari invasi e casse di espansione per i nostri fiumi, è necessario ovviare al diserbo degli argini e alla mancanza di piantumazione, ed adottare sensati provvedimenti ecologici nei confronti della fauna selvatica; nel caso della nutria in particolare, che si investano i milioni di Euro spesi dissennatamente per le campagne di eradicazione in reti antinutria.
Poi ci sarebbe il problemino che dopo la siccità, da quelle parti in un paio d'anni è piovuto in pochi giorni nella prima metà di maggio, almeno il 50% di quanto da quelle parti piove in un anno. Se il sindaco di Ravenna e il suo esperto in che non si sa lo avessero saputo avrebbero sicuramente affermato che è colpa dei simil castori che fanno troppe puzzette causando l'aumento del CO2 e il surriscaldamento con tutto quel che ne consegue.
In fondo per convincere dei palmieri qualunque nel capire/risolvere le cause dei problemi basta una foto e un esperto, qualunque esso sia. E il colpevole è sempre quello che non può difendersi. I palmieri qualunque mica pretendono di sapere il perché e il percome si è costruito magari anche dove la logica diceva che sarebbe stato meglio non costruire? Perché se urbanizzi zone che sono al livello del fiume, è probabile che la casa soffra poi di problemi di umidità e se con i fenomeni estremi che ormai sono un classico, nutrie o non nutrie è meglio non costruire.

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inviato da Palmieri Francesco Maria - 26/05/2023 - 22:54
Il Palmieri aveva semplicemente esposto questo:
""
Leggo che il sindaco avrebbe detto:" Vasche e dighe in cemento avrebbero sicuramente aiutato a contenere la furia dell'acqua, ma in Emilia-Romagna molti progetti sarebbero stati bloccati dal "no" dei gruppi ecologisti, in difesa dell'ambiente e degli animali."
E adesso vi lamentate perché non sono state realizzate ?
Splendido !
""
Ma non ha ottenuto risposta.
Inoltre il Palmieri ha anche letto questo : ""Nell'evento del 2014 che ha riguardato il fiume Secchia se non ci fossero state le alterazioni prodotte dai mammiferi fossori, l'argine non avrebbe collassato", racconta l'esperto Stefano Orlandini che attribuisce alle nutrie l'indebolimento degli argini dei fiumi e che mostra come le parti collassate corrispondano proprio alle aree dove c'erano le tane realizzate dalle nutrie."
Cos'è, il giochetto: il mio esperto è più esperto del tuo ?
Basta dirlo
Infine, a proposito di "foto" quella mostrata e tante altre disponibili sono più eloquenti di un discorso.
Basta guardarle !
""
Leggo che il sindaco avrebbe detto:" Vasche e dighe in cemento avrebbero sicuramente aiutato a contenere la furia dell'acqua, ma in Emilia-Romagna molti progetti sarebbero stati bloccati dal "no" dei gruppi ecologisti, in difesa dell'ambiente e degli animali."
E adesso vi lamentate perché non sono state realizzate ?
Splendido !
""
Ma non ha ottenuto risposta.
Inoltre il Palmieri ha anche letto questo : ""Nell'evento del 2014 che ha riguardato il fiume Secchia se non ci fossero state le alterazioni prodotte dai mammiferi fossori, l'argine non avrebbe collassato", racconta l'esperto Stefano Orlandini che attribuisce alle nutrie l'indebolimento degli argini dei fiumi e che mostra come le parti collassate corrispondano proprio alle aree dove c'erano le tane realizzate dalle nutrie."
Cos'è, il giochetto: il mio esperto è più esperto del tuo ?
Basta dirlo
Infine, a proposito di "foto" quella mostrata e tante altre disponibili sono più eloquenti di un discorso.
Basta guardarle !
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inviato da signora_cristina - 27/05/2023 - 02:06
Io non ho esperti, ma dato che quello da me citato è un biologo, non ho letto in cosa sia qualificato quello da lei citato. E' chieder troppo?
Lo stesso in merito a ciò che il sindaco ha detto... nell'articolo dice una cosa, nel commento ne dice un'altra senza portare esempi concreti. E' chieder troppo sapere quando e dove "avrebbero" impedito ciò?
Poi non ho capito se le nutrie, le stesse od altre, debbano essere responsabili per tutta l'inondazione che ha colpito l'Emilia-Romagna, oppure solo di quella zona.
Questo perché ci sono state diverse decine di frane che hanno portato a valle quasi dei boschi, intasando corsi d'acqua (fermandosi sotto i ponti) e fognature (in alcuni zone neppure più esistenti), tanto che in alcune aree l'acqua non ha intenzione di calare.
Immagino che anche in questo caso sia colpa delle nutrie. Per capire... quanto queste nutrie siano micidiali.
ps. mi sono data da sola il -1 per agevolarla nelle ricerche.
Lo stesso in merito a ciò che il sindaco ha detto... nell'articolo dice una cosa, nel commento ne dice un'altra senza portare esempi concreti. E' chieder troppo sapere quando e dove "avrebbero" impedito ciò?
Poi non ho capito se le nutrie, le stesse od altre, debbano essere responsabili per tutta l'inondazione che ha colpito l'Emilia-Romagna, oppure solo di quella zona.
Questo perché ci sono state diverse decine di frane che hanno portato a valle quasi dei boschi, intasando corsi d'acqua (fermandosi sotto i ponti) e fognature (in alcuni zone neppure più esistenti), tanto che in alcune aree l'acqua non ha intenzione di calare.
Immagino che anche in questo caso sia colpa delle nutrie. Per capire... quanto queste nutrie siano micidiali.
ps. mi sono data da sola il -1 per agevolarla nelle ricerche.

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inviato da Palmieri Francesco Maria - 27/05/2023 - 07:20
Senti Madama Cristina, ricapitoliamo:
degli argini hanno ceduto sotto la pressione di piogge eccezionali.
Qualcuno sostiene che la CONcausa di questi cedimenti sia dovuto alle tane di alcuni animali che ne hanno fiaccato la resistenza.
Alcuni "......isti " lanciano alte strida sostenendo che gli animali non c' entrano e che se c' entrano non sarebbero stati li se fossero state realizzate alcune opere.
Un sindaco sostiene che quelle opere le avrebbe voluto realizzare ma che gli ".....isti" glielo hanno impedito minacciandolo pure di morte.
Ora sulla base anche degli ".....isti" che prima si strappano i capelli per l' uso dei combustibili fossili e poi si mettono di traverso quando si tratta di realizzare campi di pale eoliche, perché deturpano il paesaggio, e di pannelli solari perché impediscono il libero germogliare della vegetazione, io tra un sindaco eletto dai cittadini e un/una signor/a nessuno amminchiato ideologicamente, a chi dovrei credere ?
PS. Mi sono premurato di riportati a zero, forse li stai meglio.
degli argini hanno ceduto sotto la pressione di piogge eccezionali.
Qualcuno sostiene che la CONcausa di questi cedimenti sia dovuto alle tane di alcuni animali che ne hanno fiaccato la resistenza.
Alcuni "......isti " lanciano alte strida sostenendo che gli animali non c' entrano e che se c' entrano non sarebbero stati li se fossero state realizzate alcune opere.
Un sindaco sostiene che quelle opere le avrebbe voluto realizzare ma che gli ".....isti" glielo hanno impedito minacciandolo pure di morte.
Ora sulla base anche degli ".....isti" che prima si strappano i capelli per l' uso dei combustibili fossili e poi si mettono di traverso quando si tratta di realizzare campi di pale eoliche, perché deturpano il paesaggio, e di pannelli solari perché impediscono il libero germogliare della vegetazione, io tra un sindaco eletto dai cittadini e un/una signor/a nessuno amminchiato ideologicamente, a chi dovrei credere ?
PS. Mi sono premurato di riportati a zero, forse li stai meglio.
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inviato da signora_cristina - 27/05/2023 - 09:29
Quindi lei conferma di accettare delle tesi in base a chi le propone, al di là che queste siano dimostrate o dimostrabili come vere. Se le promuove tizio allora sono vere, perché caio non le sta o le sta meno simpatico. E questa diventa la verità, non solo per lei... ma che deve essere accettata da tutti. Chi chiede spiegazioni invece è uno che non capisce niente e che di conseguenza deve essere offeso. E' un ottimo esempio di come ragione una bella fatta d'italiani e si capisce perché delle trasmissioni di pura propaganda che pretendono di fare informazione abbiano così successo. Va apprezzata comunque la sua confessione, non tutti lo avrebbero ammesso.

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inviato da Palmieri Francesco Maria - 27/05/2023 - 09:34
Mi dispiace per te (si fa per dire).
Trova il modo di consolarti
Ciao
Trova il modo di consolarti
Ciao

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inviato da Palmieri Francesco Maria - 27/05/2023 - 09:49
Dimenticavo.
Dopo che gratuitamente hai esordito con "un palmieri qualunque" e vieni ripagata con la stessa moneta hai anche la faccia di bronzo di fare l' offesa ?
Dopo che gratuitamente hai esordito con "un palmieri qualunque" e vieni ripagata con la stessa moneta hai anche la faccia di bronzo di fare l' offesa ?

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inviato da Romolo Dettori - 27/05/2023 - 14:10
Perfetto! Hai fatto il ritratto di una bella fetta d'italiani. Brava, complimenti.
0 voti
inviato da Vincenzo Petrosino - 31/05/2023 - 14:42
Alla fine si cerca sempre un colpevole. Io conosco bene che in realtà in troppe occasioni non esiste alcuna cura dell'ambiente e della salvaguardia della nostra terra da parte delle istituzioni.

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Ultimo Commento
inviato da Palmieri Francesco Maria - 31/05/2023 - 16:57
A me pare che la questione sia un po' più complessa.
Il problema riguarda i cambiamenti climatici e poi la salvaguardia del territorio per far fronte alle conseguenze di essi.
A livello di amministrazioni centrali i problemi sono stati senz' altro recepiti, vedi le limitazioni alla circolazione delle auto in settori sempre maggiori dei centri abitati, le direttive volte alla limitazione della futura produzione di motori termici, la ricerca di fonti alternative ai combustibili fossili ecc. solo che l' impegno oltre che politico è economico, e questo pone molti ostacoli al completo e tempestivo raggiungimento degli obiettivi climatici imposti dalla situazione.
Ma gli ostacoli sono tanti. Per la salvaguardia del territorio, a livello locale è inutile nascondersi che le amministrazioni decentrate, non hanno le risorse per mettere in sicurezza completa il territorio, per cui volenti o nolenti tendono ad attendere il verificarsi della catastrofe per far si che i relativi oneri ricadano sullo Stato e sulle provvidenze straordinarie che in questi casi vengono messe in campo dalla cosiddetta solidarietà.
Poi ci sono gli ".....isti" che a chiacchiere tempestano per "sensibilizzare" sulle conseguenze del riscaldamento globale ecc. ecc. ma in pratica sono di ostacolo, vedi l' opposizione costante alla realizzazione di campi eolici e all' istallazione dei pannelli solari, con la scusa della salvaguardia del paesaggio, nonché alla messa in sicurezza idrologica visto che questo comporta anche il ricorso inevitabile ad opere di "cementificazione".
Infine per quanto riguarda il riscaldamento del pianeta è inutile illudersi, a nulla servirà aver raggiunto livelli accettabili di limitazione all' inquinamento in paesi come l' Italia, quando territori sterminati popolati da miliardi di individui, continueranno a bruciare quello che possono e quello che gli pare, nascondendosi dietro l' argomentazione che non si può far ricadere l' onere della salvaguardia del clima sulle popolazioni a più basso tenore di vita.
Le previsione per il futuro, purtroppo non sono rosee.
Il problema riguarda i cambiamenti climatici e poi la salvaguardia del territorio per far fronte alle conseguenze di essi.
A livello di amministrazioni centrali i problemi sono stati senz' altro recepiti, vedi le limitazioni alla circolazione delle auto in settori sempre maggiori dei centri abitati, le direttive volte alla limitazione della futura produzione di motori termici, la ricerca di fonti alternative ai combustibili fossili ecc. solo che l' impegno oltre che politico è economico, e questo pone molti ostacoli al completo e tempestivo raggiungimento degli obiettivi climatici imposti dalla situazione.
Ma gli ostacoli sono tanti. Per la salvaguardia del territorio, a livello locale è inutile nascondersi che le amministrazioni decentrate, non hanno le risorse per mettere in sicurezza completa il territorio, per cui volenti o nolenti tendono ad attendere il verificarsi della catastrofe per far si che i relativi oneri ricadano sullo Stato e sulle provvidenze straordinarie che in questi casi vengono messe in campo dalla cosiddetta solidarietà.
Poi ci sono gli ".....isti" che a chiacchiere tempestano per "sensibilizzare" sulle conseguenze del riscaldamento globale ecc. ecc. ma in pratica sono di ostacolo, vedi l' opposizione costante alla realizzazione di campi eolici e all' istallazione dei pannelli solari, con la scusa della salvaguardia del paesaggio, nonché alla messa in sicurezza idrologica visto che questo comporta anche il ricorso inevitabile ad opere di "cementificazione".
Infine per quanto riguarda il riscaldamento del pianeta è inutile illudersi, a nulla servirà aver raggiunto livelli accettabili di limitazione all' inquinamento in paesi come l' Italia, quando territori sterminati popolati da miliardi di individui, continueranno a bruciare quello che possono e quello che gli pare, nascondendosi dietro l' argomentazione che non si può far ricadere l' onere della salvaguardia del clima sulle popolazioni a più basso tenore di vita.
Le previsione per il futuro, purtroppo non sono rosee.