Esteri

I CDC hanno allertato le autorità sanitarie di tutti gli Stati Uniti perché allestiscano centri per la vaccinazione a partire dal 1 novembre

I Centers for Disease Control and Prevention alcuni giorni fa hanno comunicato di aver cambiato le modalità per effettuare i tamponi anti Covid  negli Stati Uniti. In base alle nuove regole i tamponi saranno fatti, gratuitamente, solo a coloro che mostrino sintomi evidenti della malattia. Una decisione che a molti, considerando le decine di migliaia di nuovi casi di contagio che ogni 24 ore si registrano in Usa, è sembrata assurda, pur trovando una sua logica nel favorire Trump, che tempo fa aveva dichiarato che con meno tamponi anche il numero di contagiati sarebbe diminuito di conseguenza! 

Una strategia elettorale, ma non certo una strategia sanitaria.

Adesso, i Centers for Disease Control and Prevention hanno appena comunicato di aver allertato le autorità sanitarie dei singoli Stati americani per prepararsi ad una vaccinazione di massa per fine ottobre, inizio novembre.

Secondo i CDC, per quella data che "casualmente" è a ridosso delle presidenziali, saranno disponibili i primi due vaccini anti/Covid da somministrare, inizialmente, solo alle categorie più a rischio, come il personale medico.

Visto che i CDC richiedono che i vari Stati creino dei veri e propri centri di vaccinazione, è evidente che la distribuzione dei vaccini debba seguire dei protocolli e delle attenzioni particolari, come la conservazione della catena del freddo. Ed in base a ciò, proprio in base alle loro caratterisiche, si ritiene che i primi vaccini disponibili saranno quelli di Moderna e Pfizer, aziende che avevano annunciato di essere già in fase di rilascio. 

Perché potrebbe non essere una buona notizia? 

Perché l'annuncio dei CDC sembra voglia soddisfare più le esigenze propagandistico-elettorali di Donald Trump che quelle sanitarie dell'America.

Il primo problema nella realizzazione di un vaccino è testarne la presunta efficacia. Il secondo è testarne la sicurezza. Per questo i tempi di rilascio di un vaccino sono sempre piuttosto lunghi, perché solo dopo averlo testato su una platea di persone significativa è possibile stabilire, pur sempre con un discreto margine di errore, che possa essere effettivamente in grado di prevenire la malattia, senza effetti collaterali.

Nessuno dei due vaccini, quello di Moderna e quello di Pfizer, è stato testato su una platea di persone sufficiente a garantirne efficacia e sicurezza.

Per tale motivo, diversi ricercatori negli Stati Uniti hanno lanciato l'allarme sul fatto che nella fretta di voler rendere disponibile un vaccino anti-Covid, l'amministrazione Trump potrebbe rilasciare una "autorizzazione all'uso di emergenza" che consentirebbe al farmaco di entrare sul mercato senza aver completato la normale procedura di test.

La Casa Bianca non è nuova a iniziative del genere. Tempo fa, aveva in un primo momento concesso l'autorizzazione di emergenza per l'uso dell'idrossiclorochina, salvo poi vedersi costretta a revocarla.

Inoltre, sempre secondo gli "esperti", un possibile fallimento di una frettolosa vaccinazione anti-Covid finirebbe per aumentare lo scetticismo delle persone sui vaccini, rendendo poi difficile l'utilizzo di un vaccino realmente efficace.

Ma la sua rielezione è per Trump più importante.

Autore Federico Mattei
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