Lo scorso weekend, il New York Times ha riassunto la vicenda di Assange, elencando una serie di fatti interessanti relativi ai motivi della sua permanenza nell'ambasciata dell'Ecuador, così come a quelli che ne hanno poi causato la sua cacciata ed il relativo arresto.

La scelta di Correa di ospitare Assange nell'ambasciata ecuadoregna a Londra, secondo il NYT era legata al fatto di dover mettere in secondo piano da parte dell'ex presidente, sia nei confronti dell'opinione pubblica nazionale che internazionale, un giro di vite contra la stampa e la libertà d'informazione nel suo Paese.

Inoltre, dopo la pubblicazione delle e-mail relative alla campagna per le presidenziali 2016 della Clinton, su pressione degli Stati Uniti l'Ecuador limitò ad Assange l'accesso a Internet all'interno dell'ambasciata.

Accesso che poi sarebbe stato riattivato, sia in seguito al cambio di amministrazione Usa che all'annuncio da parte di WikiLeaks di documenti compromettenti relativi a Correa. Tale documentazione non è mai stata però pubblicata, mentre la disponibilità del completo accesso ad Internet per Assange è stata poi ripristinata.

Nel 2017, però, Moreno diviene nuovo presidente dell'Ecuador, venendo meno alle scelte politiche del suo predecessore, nonostante ne sia stato il vice!

Secondo quanto riporta il New York Times, suoi emissari avrebbero incontrato Paul Manafort, in passato a capo della campagna per le presidenziali di Trump, mettendo sul tavolo la possibilità di rilasciare Assange in cambio di alcune concessioni, tra cui la riduzione del debito del Paese.

Di recente, all'inizio di marzo, è accaduto però un altro fatto che avrebbe convinto Moreno a non concedere più ad Assange l'ospitalità nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra: la pubblicazione di documenti, mail e foto riservate che riguardavano la sua vita privata.

A marzo, il sito web INApapers.org (ancora consultabile) ha pubblicato e-mail private, messaggi di testo scritti e foto del presidente Moreno e della sua famiglia durante una vacanza di lusso in Europa. E che la vacanza fosse di lusso lo dimostra una foto in cui Moreno è davanti ad una tavola riccamente imbandita all'interno di una lussuosa camera d'albergo.

Non una bella immagine per qualunque uomo politico che voglia rappresentare gli interessi della propria nazione, ma sicuramente devastante nel caso in cui lo stesso politico stia imponendo alla propria gente restrizioni e quant'altro a causa dei conti non proprio floridi dell'Ecuador.

Moreno ha incolpato della pubblicazione di quei contenuti, provenienti probabilmente dal suo telefono, WikiLeaks - che però ha ripetutamente smentito qualsiasi sua responsabilità al riguardo - ribadendo ai giornalisti ecuadoriani, anche giovedì scorso, che Assange non aveva il diritto di "hackerare account o telefoni personali".