"Sono venuto qui per anni a dire che qui c'è un modello di governo e un modo per riuscire a coinvolgere i giovani e a trovare occasioni di lavoro".

Così Luigi Di Maio ospite al Giffoni Film Festival, l'evento cinematografico per ragazzi che si celebra a Giffoni Valle Piana, nel Salernitano, in programma fino al 28 luglio.

"La mia più grande preoccupazione è l'emigrazione dei giovani. Dobbiamo fermare questo fenomeno. Se vanno via i giovani, vanno via le idee imprenditoriali"

L’abbraccio di Giffoni è tutto per Luigi Di Maio. Lungo il percorso che lo porta alla Cittadella del Cinema centinaia di smartphone illuminati immortalano l’arrivo del vice Premier, per fermarne un fotogramma che diventa subito ricordo, memoria.


Il vice Premier non si sottrae alle domande. Risponde a tutte, anche a quelle un po’ insidiose: “Quando avevo la vostra età – ha detto – facevo lo stesso. Andavo agli incontri con i politici e facevo un po’ di polemica. Mi cacciavano. Ovviamente con me non accadrà. Sono qui per ascoltare».

D’altronde il confronto è il sale di Giffoni, è il lievito che lo ha fatto diventare un evento conosciuto e amato in tutto il mondo. Di Maio lo conosce bene: «Ho sempre detto che Giffoni era un modello di governo. L’ho detto quando ero all’opposizione e ora, da ministro allo Sviluppo Economico e al Lavoro, voglio metterlo in atto. Questo microcosmo in realtà è un modello di governo. I due grandi temi che possono permettere di far rimanere i ragazzi in Italia sono rappresentati dalle mie deleghe. Dobbiamo contrastare l’emigrazione, soprattutto quella giovanile, perché se i giovani vanno via, vanno via le idee, le idee imprenditoriali ed il Paese perderà così forza economica e forza sociale».

Per Di Maio Giffoni è capitale dell’innovazione: «La ricetta giusta è Giffoni – ha aggiunto - voi qui avete investito in tecnologia e cultura. C’è l’hub delle start up che negli anni mi ha sollecitato tante idee che voglio concretizzare ora da ministro».