Colore, spazio, luce: le immagini di Augusto De Luca vivono dell'equilibrio precisissimo di questi tre elementi, legati insieme da qualcosa di magico... proprio lavorando a fondo sulle forme e sui colori, De Luca ha dunque operato un netto distacco dalla realtà comunemente intesa, senza remore e senza soggezione verso un concetto di fotografia come "derivato"della realtà.
Nel suo lavoro sono leggibili chiari riferimenti alla Metafisica... e secondo una sintesi sicura e pulita: essi si evidenziano nella astratta essenzialità delle forme, nella nitida trasparenza del colore, nel rapporto equilibratissimo degli spazi,nella sostanza irreale e lontana della luce.
L'atmosfera tangibile di sogno che caratterizza queste immagini è anche esaltata dalla fissità delle "scene" e dalla estrema semplicità - non naturale, ma come filtrata - della composizione: nulla di superfluo possiamo rintracciarvi e, anzi, il senso di vuoto accresce la dilatazione e lo spaesamento...
Augusto De Luca, man mano che la sua ricerca procede, tende a semplificare sempre più la struttura delle sue immagini,e con questo si approfondisce, nella sua poetica,il tono dell'enigma e del mistero.
I significati vanno dunque ricercati "al di la'" dell'apparenza evidente dell'immagine: così come nella semplicità delle campiture e nel rapporto fra i colori va cercato il senso del lavoro di un Astrattista.
È una dimensione che travalica la concretezza del quotidiano e dimostra come sia possibile cristallizzare in una immagine la sottile ambiguità esistente nel rapporto fra concreto e astratto, reale e irreale.
ROBERTA VALTORTA (da Progresso Fotografico)