Rispetto al 1961, oggi in Italia ci sono 4 milioni in meno di bambini sotto i 15 anni di età. Negli ultimi 8 anni, dal 2008 al 2016, le nascite sono state 100mila in meno. I nuovi nati del 2016 sono 473.438, 12.000 in meno rispetto al 2015.

Questi i dati che Save the Children ci riporta nell’ottava edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, sottolineando che dal 1961 al 2017 l’indice di natalità è crollato, passando da 17,8 nati vivi a 7,8 (*), mentre l’indice di vecchiaia si è impennato, complice l’innalzamento dell’aspettativa di vita, salendo da 40 fino a 165 (**).

Questo il commento di Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, relativo al "rapporto su natalità e fecondità nel 2016" diffuso oggi da Istat: «Il calo della natalità in Italia è un fenomeno importante, come confermano i dati. Basti pensare che dal 1961 al 2017 esso ha portato ha una riduzione di circa un terzo della popolazione sotto i quindici anni. I bambini hanno sempre meno fratelli e sorelle, vivono in una società che continua a invecchiare e devono fare i conti con un crescente vuoto relazionale.

È necessario lo sforzo collettivo delle istituzioni per invertire una tendenza che ha prodotto profondi cambiamenti nella società, ripercuotendosi in modo negativo su molti aspetti della vita dei bambini, dalla scuola alla frammentazione famigliare. È indispensabile e inderogabile l’avvio di un piano strutturale di sostegno alla genitorialità, mettendo a punto una rete di cura per l’infanzia 0-6 anni del quale il nostro paese ha enormemente bisogno, definendo strumenti di effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro per le mamme e sostenendo le famiglie che vivono in condizioni di povertà le quali, come dimostrano i dati, oggi subiscono un grave impoverimento con la nascita di un bambino.»



( *) Dati relativi a fonti Istat

(**) Fonte: Istat. L’indice di vecchiaia indica il numero di over 65 ogni 100 bambini tra 0 e 14 anni.