Appunti di vita…

In questi giorni incombe sulla stampa italiana la diatriba su come il nostro Premier debba educare e crescere sua figlia. Se è gusto portarla con sé...

Ero piccola, molto piccola chissà forse non era giusto, ma io ne ero felice.

Salivo in macchina e facevo i km insieme al mio papà, giravamo la provincia di Roma all’inizio poi l’Italia e poi il mondo. Mi sentivo grande sentivo quella passione crescere in me. Mi voleva imporre la scelta della politica? No, perché ha sempre rifiutato il mio avvicinamento ad essa, mi ripeteva stanne lontana.

Con lui ho imparato cosa fossero le campagna elettorali, ho imparato la lealtà ho imparato a distinguere gli amici dai nemici saper distinguere gli avversari. Credo che mio padre lo facesse per non stare lontano dalla crescita di un figlio.

Un aneddoto che mi fa divertire molto: andavamo alle cene di partito e dopo l’antipasto sistematicamente si alzava e andava via… ed io tutte le volte, ma che lo dici a fare andiamo a cena. Una sera mi fece vestire elegante per partecipare ad una cena di gala da Colonna, morale della favola al ristorante non siamo neanche arrivati, ci fermammo giusto il tempo della presentazione di un libro…

Queste sono solo pillole della mia vita la scelta di come crescere un figlio spetta ad un genitore è l’intelligenza di essi sta nel privare e nel non privarsi dei dettagli di Vita…