Europa spiazzata, una volta di più. E ci mancherebbe altro. Alla Conferenza di Monaco l'uomo nuovo della politica americana, JD Vance, ha dimostrato di sapersi inserire perfettamente nel solco tracciato da Donald Trump.
Un vicepresidente tosto e sensato, nulla a che vedere con quelli sbiaditi che lo hanno preceduto, prima fra tutti Kamala Harris, di cui forse solo ora si comprende quale rischio avrebbe rappresentato se avesse avuto la possibilità di inserirsi nel panorama mondiale della politica.
Vance finora non ha sbagliato un colpo: ha escluso l'Europa, come è giusto che fosse, dai colloqui per la pace in Ucraina, regalando un 'contentino' al leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, invitandolo a un tavolo 'a due' più immaginifico che reale. In vece di Trump sta tessendo le fila di nuove alleanze con l'Europa dei Popoli e di quel cosiddetto 'populismo', unica reale sorgente di novità dalla politica continentale del futuro.
Grazie alla sua attuale guida l'America ha compreso perfettamente come solo un'Europa slegata dal proprio passato possa rappresentare un valido partner in chiave anticinese.
JD Vance si propone come espressione diretta e consapevole del suo presidente, e già da oggi lavora alla propria investitura come suo successore e futuro leader degli Stati Uniti.