Ecco che cosa il 24 febbraio Speranza ha detto alla Camera sulle nuove misure anti-Covid
Nel pomeriggio di mercoledì, alla Camera, il ministro Speranza Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha illustrato le ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da COVID-19.
Di seguito i passaggi principali della sua relazione.
Siamo nell'ultimo miglio, ad un passaggio delicato e decisivo per vincere, finalmente, questa lunga e difficile battaglia che stiamo conducendo da mesi. Adesso, ancor più che in altre fasi dell'emergenza, serve uno sforzo unitario, una leale collaborazione a Roma come in tutte le regioni.... In quest'ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Non ci sono oggi, le condizioni epidemiche per rallentare le misure di contrasto alla pandemia. Quella che esprimo è una valutazione condivisa e supportata dai nostri scienziati, dall'Istituto superiore di sanità, dal Consiglio superiore di sanità e dal nostro Comitato tecnico-scientifico. La situazione in EuropaLa Gran Bretagna è in lockdown da due mesi; è il terzo lockdown in un anno e solo l'8 marzo riaprirà le scuole. Il Portogallo è in lockdown. La Spagna ha adottato un sistema differenziato, con misure molto restrittive. In Germania, che nell'ultima settimana ha registrato solo 7.000 casi al giorno, fin dalla metà di dicembre è stato istituito un lockdown generale, il secondo per loro, con chiusure delle scuole, massima implementazione del lavoro a distanza e chiusura degli impianti sciistici. La sospensione del lockdown è prevista per marzo, ma la Merkel ha già annunciato che sarà necessario un rilascio progressivo delle misure, anche in considerazione dell'insidiosa presenza delle varianti. In Francia continuano a perdurare importanti misure restrittive, con chiusura di bar e ristoranti ininterrotta da ottobre e coprifuoco che, dalla metà di gennaio, è stato anticipato alle ore 18 e dura fino alle 6 del mattino. Gli impianti di risalita nelle località sciistiche rimangono chiusi e non si prevede un vero e proprio avvio della stagione invernale. Nonostante queste misure, il Paese ha registrato, nell'ultima settimana, una media di 22 mila casi al giorno. Per la prima volta anche la Svezia, che non ha mai adottato misure severe di contenimento, si è dotata di una legge nazionale che conferisce al Governo il potere di decidere lockdown totali. Mi sembra, dunque, evidente che le principali nazioni europee, governate da maggioranze e forze politiche di diverso orientamento, hanno scelto, dopo la prima ondata, una linea comune di massimo rigore per arginare la diffusione della pandemia.
La situazione in ItaliaL'Italia si muove nel solco di questa linea europea di prudenza, di cautela e di primato della difesa del diritto alla salute. Questa valutazione ha portato il Governo, già lunedì scorso, ad approvare in Consiglio dei Ministri il decreto che proroga al 27 marzo il divieto di spostamenti tra regioni e il limite delle due persone per le visite alle abitazioni private in area gialla e in area arancione. ... Differenziare le misure sul piano regionale, legando le scelte a parametri scientifici, ci consente di agire in modo proporzionale alla effettiva situazione di contagio di ciascun singolo territorio e ci ha permesso finora di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati oltre al primo del marzo scorso. Non dobbiamo dimenticare che altri Paesi in Europa, come prima ricordavo, ne hanno fatti due o addirittura tre di lockdown.
... La cabina di regia, nel suo ultimo monitoraggio, evidenzia che in Italia si confermano, per la terza settimana consecutiva, segnali di tendenza a un graduale incremento dell'evoluzione epidemiologica. L'incidenza settimanale supera la soglia dei 200 casi per 100 mila abitanti in 3 regioni; l'incidenza nazionale rispetto alla settimana precedente passa da 133,13 a 135,46 per 100 mila abitanti. L'incidenza settimanale è, dunque, ancora lontana dal livello di casi - 50 alla settimana ogni 100 mila abitanti - che consentirebbe, su tutto il territorio nazionale, l'identificazione e il tracciamento dei loro contatti, azione su cui dobbiamo continuare a investire con ogni energia. Il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione aumenta e passa da 28.360 a 29.196.... Con questo livello di incidenza, abbiamo le terapie intensive, in 5 regioni, sopra la soglia critica del 30 per cento. ... Fuori da tecnicismi, questo significa che l'Rt si avvia, con le misure attualmente in vigore, a superare la soglia di 1. Anche i non addetti ai lavori hanno ormai imparato che con un Rt superiore a 1, il numero di contagi quotidiani aumenta costantemente in modo sempre più significativo.Più in generale, io credo che per affrontare positivamente quest'ultimo miglio, mentre va avanti la campagna di vaccinazione, sia fondamentale non perdere mai la memoria dei mesi che sono alle nostre spalle e dei sacrifici e delle perdite che abbiamo dovuto pagare. ... Nella indiscutibile chiarezza di questi numeri c'è la ragione di fondo che ci spinge a essere particolarmente prudenti, tanto più in questa fase in cui si diffondono varianti molto più contagiose. La presenza di queste varianti condizionerà l'epidemia nel suo complesso. La variante inglese è ormai diffusamente presente in gran parte del nostro territorio nazionale. L'ultimo studio dell'Istituto superiore di sanità ha certificato la sua presenza nel 17,8 per cento dei casi. Questo dato è in forte crescita a causa di una sua maggiore velocità di trasmissione di circa il 35-40 per cento rispetto al ceppo originario. Questa variante presto sarà prevalente nel nostro Paese, come già lo sta diventando negli altri Paesi europei. Non vi è alcun dubbio che questa maggiore velocità di diffusione renda più difficile il controllo del virus e renda indispensabile alzare ancor più il livello di guardia del nostro Paese.
La bussola, per me, nella scrittura del prossimo DPCM, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, deve essere sempre il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione all'articolo 32.... La vittoria sanitaria è la prima indispensabile mattonella per far ripartire davvero il Paese, non ci può essere vera crescita economica senza sicurezza sanitaria. Accelerare la campagna di vaccinazione è anche, in questo senso, l'obiettivo fondamentale che dobbiamo e vogliamo perseguire per sconfiggere, nei tempi più rapidi possibili, il COVID; anche e soprattutto su questo tema è fondamentale non alimentare polemiche e divisioni, che finiscono solo col disorientare e scoraggiare gli italiani. Mi rivolgo a tutte le forze politiche: il buon esito della campagna di vaccinazione è obiettivo di tutto il Paese, non di una parte.... Giorno dopo giorno le regioni e la struttura del Commissario stanno attrezzando sempre più punti di vaccinazione. Il sistema informatico funziona adeguatamente e si procede a un ulteriore miglioramento nella logistica di supporto. E' decisiva, per una risoluta ed effettiva accelerazione della nostra campagna vaccinale, la consegna puntuale delle dosi che abbiamo, per tempo, opzionato. L'Italia non si rassegna alla riduzione delle dosi che, sulla base dei contratti siglati dalla Commissione europea, definisce nel 13,46 per cento la quota di vaccini spettanti al nostro Paese per ogni accordo sottoscritto.Con i vertici delle istituzioni comunitarie, d'intesa con le grandi nazioni europee, stiamo esercitando il massimo di pressione nei confronti delle aziende produttrici, affinché si trovino soluzioni necessarie al fine di aumentare la produzione dei vaccini.... Con il progressivo aumento della consegna delle dosi potremmo accelerare l'attuazione del piano strategico vaccinale presentato al Parlamento il 2 dicembre e la sua successiva integrazione passata in Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 3 febbraio.... Gli obiettivi strategici ai quali lavoriamo, in un rapporto quotidiano molto stretto con tutte le regioni italiane e con la struttura del commissario all'emergenza, sono tre: innanzitutto ultimare il più rapidamente possibile la prima fase della nostra campagna vaccinale, per mettere in sicurezza tutto il nostro personale sociosanitario, le RSA e i cittadini italiani con più di ottant'anni: sono le categorie più esposte, quelle che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vite umane, nella prima e nella seconda ondata della pandemia. I primi segnali di immunità di queste categorie sono già ben visibili e rappresentano un incoraggiante segnale di speranza per tutti noi. Voglio ricordare che 6 decessi su 10, 6 decessi su 10 nel nostro Paese sono avvenuti tra persone con più di ottant'anni, vaccinarle significa metterle in sicurezza e significa salvargli la vita. Daremo ora la massima attenzione alle categorie particolarmente fragili, affette da uno o più patologie gravi, così come individuate d'intesa con il consiglio superiore di sanità.... Parallelamente - e questo è il terzo obiettivo - sono state avviate le prenotazioni e le prime vaccinazioni per il personale scolastico, che rappresenta una priorità per alzare la sicurezza nelle nostre scuole e favorire la didattica in presenza, e per il personale dei servizi pubblici essenziali; per queste immunizzazioni è utilizzato il vaccino AstraZeneca, che ad oggi è riservato alle persone con meno di 65 anni.