Dopo il caso del giovane segretario regionale del Molise e fresco capolista del partito democratico alle prossime elezioni, che in un post su Facebook ha negato esistenza dello Stato israeliano. Ecco ora un nuovo caso sempre attribuibile ad un altro giovane rampollo del partito (cosa forse ancora più grave se possibile). 

In un post condiviso l'11 maggio 2021, la giovane candidata scriveva: "La politica di Israele sull'occupazione degli spazi palestinesi sta colpendo ancora una volta pesantemente la popolazione civile". Poi aggiungeva: "Chi si ostina a parlare del 'diritto di Israele di difendersi' si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione". E invitava i suoi follower a formarsi un'opinione attraverso quelli da lei considerati "canali di informazione indipendente", ossia "Giovani Palestinesi d'Italia, Progetto Palestina".

A una sua follower che le chiedeva un parere sulla partecipazione di Letta a una manifestazione a sostegno del governo di Israele, Rachele Scarpa rispondeva: "Non ho condiviso la partecipazione del segretario del mio partito a quella manifestazione, e credo che sia un errore partecipare a manifestazioni che condannano la violenza sui generis senza specifiche sulla realtà, dove c'è invece un oppressore, un oppresso e una sproporzione esagerata tra le forze".

Ora che nel 2022 qualcuno in Italia faccia accuse simili contro uno Stato pienamente legittimato ed oltretutto alleato storico degli Usa, di cui ora il nuovo Pd di Letta sembra fedelissimo scudiero, appare cosa assai grave. E la cosa sembra ancora più paradossale se proprio dalle parti del partito democratico si sta montando come unico argomento forte di una campagna elettorale altrimenti priva di contenuti da parte del Pd  e dei suoi alleati di sinistra, l'accusa antistorica e ormai desueta di contiguità con il fascismo o di vicinanza a Putin. 

Emerge un grave problema di antisemitismo diffuso nella base giovanile del Pd. Dopo il caso La Regina adesso spunta un’altra giovane candidata, Rachele Scarpa, che scrive deliranti attacchi contro Israele arrivando a negare il diritto alla difesa dello stato d’Israele.

In un suo post dell’11 maggio del 2021 si legge ‘chi si ostina a parlare del diritto di Israele di difendersi si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione e chiude gli occhi davanti a quello che Human Right Watch ha definito pochi giorni fa il regime di apartheid di Israele’.  

"Purtroppo il Pd non ha mai affrontato il problema dell’antisemitismo camuffato da ostilità nei confronti di Israele, che caratterizza la posizione politica di gran parte della sinistra italiana. Ci aspettiamo da Enrico Letta finalmente quelle parole chiare che non ha mai avuto il coraggio di pronunciare per strizzare l’occhio alla sinistra più estrema", afferma il senatore di Fratelli d'Italia, Giovan Battista Fazzolari, che era stato già durissimo nei confronti di La Regina, che ancora non avrebbe rinunciato alla sua candidatura, quando aveva  affermato a proposito due giorni fa che "Capolista blindato del Pd per la Camera in Basilicata il classico giovane di sinistra che nega il diritto all’esistenza dello Stato di Israele. Letta ha evidentemente l’esigenza di accontentare la vasta area di antisemitismo anti israeliana presente nel Pd. Spregiudicatezza inaccettabile di Enrico Letta che marginalizza l’Italia nel contesto occidentale". 

Ecco allora che come si potrebbe argomentare in questi casi, dopo aver anche assistito allo squallido video che riguardava il potentissimo capo di gabinetto del sindaco Gualtieri, che forse per Letta sia meglio cominciare a parlare di programmi, se ne ha, piuttosto che scadere in polemiche che poi potrebbero tranquillamente, come sta avvenendo in questo  caso, ritorcersi contro il suo stesso partito, che certo in quanto a scheletri nell'armadio, in materia di posizioni geopolotiche non è secondo a nessuno.