Poiché il 15 settembre i nuovi casi di contagio da coronavirus sono stati quasi 400mila - quelli riportati nel database della Johns Hopkins University - è logico prevedere che entro 24, massimo 48 ore, il totale dei contagiati da Sars-CoV-2 nel mondo supererà la soglia dei 30 milioni, mentre saranno oltre 940mila le persone decedute con Covid, anche se l'andamento di tale dato sembra in diminuzione.

La pandemia, che al culmine dell'estate aveva visto un aumento dei contagi sia in America del nord che in America del sud a causa di una sottovalutazione del virus e delle sue conseguenze, adesso sta riprendendo forza anche in Europa (soprattutto in Francia, Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca) e Medio Oriente, mentre in India sembra addirittura essere fuori controllo. 

Siamo all'inizio della seconda ondata? Parrebbe di sì, anche se, almeno in Europa, nessuno sembra volerlo ammettere.

In Israele invece, a causa della festività dello Yom Kippur e delle riunioni familiari ad essa collegate, si sono arresi all'evidenza e hanno deciso per un nuovo lockdown di 3 settimane a partire da venerdì prossimo, dopo che i nuovi casi di contagio hanno raggiunto il livello di 4mila ogni 24 ore, con gli ospedali verso una saturazione dei posti letto.

Anche in Spagna e in Francia, dove il numero dei nuovi casi è maggiore, si dovrebbe seguire la stessa strada, ma per adesso si fa finta che il contagio sia gestibile.

Però, le scuole francesi, dopo aver riaperto, sono costrette a chiudere: erano state 28 a farlo all'inizio della scorsa settimana, mentre adesso il loro numero è arrivato a 81. Il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer ha detto che circa 1.200 nuovi casi Covid sono stati segnalati tra gli studenti rispetto alla scorsa settimana, escludendo le università. Bordeaux e Marsiglia sono le città più colpite in Francia.

In Spagna le cose non vanno molto meglio e il Regno Unito sembra avviarsi sulla stessa strada con i nuovi casi giornalieri che oscillano tra i 3mila e i 4mila.

Anche se gli Stati europei hanno agito in maniera oculata e previdente per limitare il numero di contagi, il progressivo ritorno alla normalità ha automaticamente fatto riprendere la circolazione del virus che non è mai scomparso del tutto. Ma mentre si ritorna alla normalità, il contagio aumenta. 

Questa volta, però, almeno stando alle dichiarazioni finora rilasciate dai leader europei, oggi si è aggiunto alla lista dei colleghi anche il premier britannico Johnson, nessun Paese sarebbe in grado di sopportare un nuovo lockdown perché sarebbe disastroso per l'economia. Al Sars-CoV-2, però, questo particolare non sembra interessare.