A maggio 2020 sono stati riaperte tutte o quasi le attività produttive chiuse a causa delle misure di confinamento per la pandemia e, ovviamente, il dato congiunturale della produzione industriale è aumentato del 42,1% rispetto ad aprile. 

L'indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti: aumentano in misura marcata i beni strumentali (+65,8%), i beni intermedi (+48,0%), i beni di consumo (+30,8%) e, con una dinamica meno accentuata cresce l'energia (+3,4%).


Per quanto riguarda il dato trimestrale, periodo di riferimento marzo-maggio, la stima della produzione industriale è in calo del -29,9% rispetto ai tre mesi precedenti.


Infine, corretto per gli effetti di calendario, a maggio 2020 l'indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del -20,3% rispetto a maggio 2019. Forti flessioni tendenziali caratterizzano tutti i principali comparti; il calo è meno pronunciato solo per l'energia (-7,2%), mentre risulta più rilevante per i beni strumentali (-22,8%), i beni intermedi (-22,4%) e quelli di consumo (-18,7%).

Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto (-37,3%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-34,1%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-24,8%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-4,2%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-5,2%).