Inizia il 16 settembre e si concluderà il 18 novembre 2017, la mostra interattiva sulla Prima guerra mondiale intitolata LA GUERRA NEGLI OCCHI, LA GUERRA NEL CUORE, che si tiene presso Cinema Spazio Oberdan a Milano.

La mostra si avvale del materiale sulla Grande Guerra disponibile presso la Cineteca Italiana che, nei propri archivi, conserva uno tra i primi archivi in Europa per quantità di film documentari con quasi trenta ore di girato. Tra le riprese spiccano quelle del milanese Luca Comerio, primo cinereporter italiano di guerra.

A questo materiale filmico si aggiunge anche la raccolta, recentemente donata alla Cineteca, di 750 fotografie di grandissimo valore storico scattate da Attilio Prevost, uno dei più grandi imprenditori di cinema che operava a Milano, le cui macchine da proiezione sono state per un secolo un marchio di eccellenza mondiale.

Attilio Prevost e sua moglie, tra il 1911 e il 1914, hanno lavorato negli studi di produzione di Comerio. Poi le loro strade si sono divise: Comerio diventa cinereporter, mentre l’ingegnere Prevost si arruola nell’esercito in qualità di fotografo.

Entrambi finiranno per documentare la guerra come nessun altro ha saputo fare. Con tutta probabilità Comerio e Prevost si sono trovati in più occasioni sullo stesso teatro di guerra e, con mezzi diversi, l’uno con la macchina da presa, l’altro con la macchina fotografica, hanno immortalato, descritto e raccontato a loro modo uno dei periodi più cruenti della storia mondiale.

Ed è sulla base di questa documentazione che nasce il progetto espositivo La guerra negli occhi, la guerra nel cuore che intreccia fotografia, cinema e interattività.


In occasione della mostra, è in programma anche una rassegna in 7 film – 5 lungometraggi e due documentari – che hanno come tema la Prima Guerra Mondiale: Orizzonti di gloria (Stanley Kubrick), I recuperanti (Ermanno Olmi), Uomini contro (Francesco Rosi), La grande illusione (Jean Renoir), Scemi di guerra (Enrico Verra), Animali nella Grande Guerra (Folco Quilici), Mata Hari (George Fitzmaurice).

PROGRAMMA RASSEGNA FILM e INAUGURAZIONE MOSTRA


Sabato 16 settembre ore 19

I recuperanti
R., fot. e mont.: Ermanno Olmi. Sc.: Mario Rigoni Stern, Tullio Kezich, E. Olmi. Int.: Antonio Lunardi, Andreino Carli, Alessandra Micheletto. Italia, 1970, 97’.
Il protagonista, Gianni, è un reduce che all’indomani della Seconda guerra mondiale si ritrova senza lavoro. Sempre più in difficoltà, accetta l’offerta del vecchio Du di andare con lui in montagna a recuperare le bombe inesplose.
Al termine della proiezione, inaugurazione della mostra fotografica interattiva “La guerra negli occhi, la guerra nel cuore” nel foyer di Spazio Oberdan.


Domenica 17 settembre ore 15
Mata Hari
R.: George Fitzmaurice. Sc.: Benjamin Blazer, Leo Birinski. Int.: G. Garbo, Ramon Novarro, Lionel Barrymore, Lewis Stone. USA, 1931, 90’, v.o. sott. it.
Francia, 1917. Mata Hari, nota danzatrice esotica, è una spia dei tedeschi, che deve carpire informazioni ai militari russi. Dopo aver sedotto Alexis Rosanoff, un pilota nemico, si innamora di lui e uccide il generale russo che, roso dalla gelosia, minaccia di denunciare entrambi come spie. Arrestata, rinuncia a difendersi per non coinvolgere Rosanoff, rimasto cieco in seguito a un incidente aereo.


Lunedì 18 settembre h 16.30
Uomini contro
R.: Francesco Rosi. Sc.: Tonino Guerra, Raffaele La Capria, dal romanzo Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu. Int.: Gian Maria Volonté, Mark Frechette, Alain Cuny, Franco Graziosi, Daria Nicolodi. Italia/Jugoslavia, 1970, 101’.
Altopiano di Asiago, 1916-17. Un giovane tenente partecipa al primo conflitto mondiale da convinto interventista ma, a poco a poco, assistendo alle follie di un generale e agli inutili macelli, comprende l'assurdità della guerra. Finirà fucilato per aver coperto i suoi uomini, responsabili d'ammutinamento. 


Lunedì 18 settembre ore 21.15
La grande illusione
R.: Jean Renoir. Sc.: Charles Spaak, Jean Renoir. Fot.: Christian Matras. Int.: Erich von Stroheim, Jean Gabin, Pierre Fresnay, Marcel Dalio, Jean Dasté, Dita Parlo, Gaston Modot. Francia, 1937, 112’, v.o. sott. it.
Guerra ‘14-‘18. Due ufficiali francesi, il tenente Maréchal, proletario, e il capitano De Boeldieu, aristocratico, sono abbattuti con il loro aereo dall’asso dell’aviazione tedesca barone von Rauffenstein. Internati in un campo di prigionia, dopo un fallito tentativo di fuga vengono trasferiti nella fortezza di Wintesborn, comandata proprio dal barone che, ferito in una missione aerea, è stato destinato a compiti meno rischiosi. Von Rauffenstein, per affinità di classe e di educazione, è spinto a fraternizzare con De Boeldieu e fra loro nasce un rapporto se non di amicizia certamente di reciproco rispetto. Ma i due francesi non rinunciano all’idea di fuggire e, preparato un nuovo piano, Maréchal, insieme al soldato Rosenthal, riesce a evadere dalla fortezza grazie al sacrificio di De Boeldieu, che muore eroicamente, colpito a malincuore da von Rauffenstein. Dopo lunghe peripezie i due fuggiaschi riuscirannoo a guadagnare incolumi la vicina frontiera svizzera.


Martedì 19 settembre ore 17
Animali nella Grande Guerra
R.: Folco Quilici. Sc.: Mario Maranzana. Mont.: Valentina Romano. Mus.: Francesco Cerasi. Italia, 2015, 76’.
Non c’erano solo uomini a combattere lungo il fronte alpino nel corso della Prima Guerra Mondiale. C’erano anche migliaia di animali (cavalli, muli, cani, maiali, piccioni viaggiatori) “arruolati” per contribuire allo sforzo bellico e la metà dei quali non fecero mai ritorno dal conflitto. Attraverso rare immagini di repertorio, ricostruzioni filmiche e con la lettura in voce fuori campo di lettere e diari dei combattenti, Folco Quilici pone l’accento non solo sull’abnegazione di questi animali ma anche sul rapporto profondo fra essi e i soldati, un rapporto improntato alla mutua sopravvivenza. Ciò che ne deriva, inoltre, è il ritratto di una guerra a metà fra il futuro tecnologico e l’eredità ottocentesca di un mondo rurale di cui gli animali erano parte integrante.


Domenica 24 settembre ore 21.15
Orizzonti di gloria
R.. Stalney Kubrick. Sc.: S. Kubrick, Calder Willingham, Jim Thompson, dall’omonimo romanzo di Humphrey Cobb. Int.: Kirk Douglas, Ralph Meeker, Adolphe Menjou, George Macready. USA, 1957, 86’, v.o. sott. it.
Durante la Prima guerra mondiale, tre militari vengono condannati a morte per essersi rifiutati di proseguire l’attacco suicida ordinato da un generale invasato. Sebbene difesi dal loro colonnello, i tre saranno giustiziati.


Lunedì 25 settembre ore 18.45
Scemi di guerra
R.: Enrico Verra. Sc.: E. Verra, Francesca Zanza, Davide Sapienza. Fot.: Gherardo Gossi, Mont.: Claudio Cormio, Cristina Sardo, Annalisa Schillaci. Mus.: Giuseppe Napoli. Italia, 2008, 50’.
Il documentario ricostruisce le dolorose tappe che portarono migliaia di soldati durante il primo conflitto mondiale ad affrontare il calvario della malattia mentale, dopo quello delle trincee, degli assalti, dei gas e dei bombardamenti. Le allucinazioni, le disfunzioni motorie e la perdita di sé, nella forma inedita dello shock da combattimento, tormentarono gli uomini di tutti gli eserciti impegnati in battaglia. I malati, accusati di codardia e di tradimento dagli Stati Maggiori, venivano rispediti al fronte dai medici militari a forza di scosse elettriche e terapie ipnotiche. Le interviste agli esperti, i filmati di repertorio rinvenuti negli archivi di tutta Europa, le fotografie inedite e le cartelle cliniche dell’epoca permettono un approfondimento rigoroso su un aspetto finora poco indagato della Grande Guerra.