Un passo avanti significativo nel settore della produzione dei processori è stato fatto  da IBM che ha creato un chip da 2nm (nanometri), rispetto agli altri disponibili in commercio che sono da 7nm.

L'industria dei chip per computer utilizzava i nanometri - un miliardesimo di metro - per misurare la dimensione fisica dei transistor. Oggi, il nanometro è visto come un termine per descrivere le nuove generazioni di processori, in funzione di migliori prestazioni, maggiore efficienza e minori consumi.

IBM ha dichiarato che il nuovo chip, per ora frutto di un test di laboratorio, può migliorare le prestazioni del 45% rispetto agli attuali prodotti a 7 nm disponibili in commercio.

Inoltre, poiché è anche più efficiente dal punto di vista energetico utilizzando il 75% in meno di energia a parità di utilizzo con gli attuali chip, secondo IBM, un processore basato  su questa tecnologia potrebbe "quadruplicare" la durata della batteria di uno smartphone, con la ricarica che si renderebbe necessaria ogni quattro giorni invece delle usuali 24 ore.

IBM ha dichiarato che il suo processore a 2 nm può stipare 50 miliardi di transistor in "un chip delle dimensioni di un'unghia", rispetto ai 30 miliardi di quelli a 5 nm annunciati nel 2017.