"In Europa sono preoccupati di un Governo che non sia affidabile e capace di affrontare i problemi dell’Italia che sono anche quelli dell’Europa."

Queste sono le parole pronunciate dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che venerdì era a Trieste per fare campagna elettorale in vista del voto di domenica per le regionali, riferendosi al Movimento 5 Stelle.

Quelle parole sono state pronunciate da un esponente di Forza Italia, partito guidato da Silvio Berlusconi, pregiudicato per esser stato condannato per aver frodato il fisco per centinaia di milioni di euro, che, tra l'altro, ultimamente ha pensato bene di dichiarare, sempre contro i 5 Stelle, le seguenti frasi:

20 aprile:
"È gente che non ha mai fatto nulla nella vita: nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi". Di Maio? "Ha una buona parlantina, non posso negarlo, ma non ha mai combinato niente di buono per sé, per la sua famiglia, per il Paese. Non possiamo affidare l'Italia a gente come lui. Nessun accordo è possibile con i 5 Stelle, un partito che non conosce l'abc della democrazia, che prova invidia sociale, formato solo da disoccupati, e che rappresenta un pericolo per l'Italia."

25 aprile:
"Siamo di fronte a un grave pericolo. L'altro giorno stavo dando la mano a delle persone e gli ho chiesto come si sentissero di fronte a questa formazione politica, che non si può certo definire democratica. Uno mi guarda negli occhi e mi dice: credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler."

27 aprile:
"Sono degli incapaci."

Non certo di esser stato sufficientemente ridicolo, Tajani ha sentito il dovere di aggiungere a quanto riportato in precedenza anche queste parole: "Occorre insistere sul rispetto della volontà dei cittadini. Il centrodestra è qualcosa che non può essere diviso perché a qualcuno interessa andare a Palazzo Chigi. Andare al Governo significa servire i cittadini e non sedersi su una poltrona e dire sono arrivato primo."

Adesso ha perfettamente raggiunto il suo scopo. Glielo possiamo garantire.