Caro affitti: il ministro Valditara si scaglia contro le città di centrosinistra, per le proteste degli studenti davanti alle università. Le reazioni di sindaci e opposizioni
Il ministro Valditara era rimasto un po' in ombra, ultimamente. Le sue ultime dichiarazioni per arrivare alla ribalta della cronaca le aveva rilasciate in relazione alla reprimenda della preside di un liceo di Firenze che aveva condannato un'aggressione di stampo fascista nei confronti di alcuni suoi studenti avvenuta davanti alla sua scuola.
Valditara aveva pertanto bisogno di un po' di visibilità per scalare le gerarchie nella classifica delle "amenità" di cui il perfetto (post) fascista dovrebbe vantarsi, dove in vetta, da tempo, spicca il nome del cognato d'Italia, Francesco Lollobrigida.
E che cosa ha detto allora Valditara, ministro dell'istruzione, dai microfoni di SkyTg24? Questo: "Io credo che il problema del caro affitti è grave [ovviamente per diventare ministro dell'Istruzione di un esecutivo a guida Meloni è indispensabile non conoscere l'esistenza del congiuntivo, ndr] ma tocca le città governate dal centrosinistra. Evidenzio come nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso".
Le parole del ministro si riferivano al dilagare della protesta, iniziata a Milano e Roma, che vede gli studenti universitari accamparsi con le tende davanti agli atenei per denunciare il caro affitti nelle grandi città. Dopo Milano e Roma, le tende sono iniziate a spuntare anche a Torino, Cagliari, Padova, Pavia e Bologna... nonostante la pioggia.
A Valditara ha risposto di rimando la segretaria dem, Elly Schlein, senza mezzi termini: "Ribadisco il nostro sostegno a studentesse e studenti che si trovano in mobilitazione contro il caro affitti che è un'emergenza vera. Sento che questa emergenza non è sentita dal Governo nazionale. Io mi domando in che paese vivono? Con la prima manovra, con un tratto di penna hanno cancellato 330 milioni di euro per il supporto al fondo per l'affitto e la morosità incolpevole. Oggi cercano di scaricare la responsabilità su altri, ma hanno cancellato 330 milioni per il fondo per l'affitto. Sono senza vergogna".
E i sindaci di sinistra non sono stati da meno.
Matteo Lepore, sindaco di Bologna:
"Per essere il ministro del Merito è abbastanza disinformato. Il diritto allo studio è una competenza dello Stato e delle Regioni, quindi sarebbe meglio che il ministro invece di dichiarare si mettesse a lavorare. Perché è già ministro da un po' e gli studenti italiani hanno bisogno di un Governo che risponda alle loro esigenze. Chi oggi pone la questione del diritto allo studio e della soluzione abitativa nelle città, pone una questione giusta. Come politica dobbiamo rispondere con azioni concrete, sia di breve sia di lungo periodo. Bologna lo fa col proprio piano per l'abitare. Sarebbe bene che il Governo, invece di irridere chi protesta o scaricare sempre sui sindaci di centrosinistra, si assumesse le proprie responsabilità. ... C'è bisogno di risorse sul diritto allo studio e serve un piano casa nazionale. Se oggi si vuole dare sollievo ai redditi delle famiglie, agli studenti e a chi vuole lavorare nelle città bisogna partire dalla casa, perché è il costo che grava di più sulle famiglie. Gli alloggi per studenti si trovano, ma hanno costi molto alti. Occorre quindi che il Governo metta in campo un piano nazionale. A Bologna abbiamo un piano da 200 milioni per l'abitare in città. Ma stiamo accogliendo studenti da tutta Italia e non credo che Bologna possa risolvere i problemi del Paese. Occorre che sia il Governo a farlo".
Dario Nardella, sindaco di Firenze:
"Valditara scarica sulle città di centrosinistra le colpe del caro affitto che grava sugli studenti. Come se dipendesse dai sindaci! Ma il ministro dov'era mentre il suo governo votava a dicembre l'azzeramento del fondo nazionale affitti? Non c'è limite alla vergogna".
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma:
"È una vergogna per Roma che gli studenti universitari debbano spendere cifre incredibili per avere delle mezze stanze. Li voglio incontrare. Questo è un Paese con pochi studentati ma nel Pnrr ci sono risorse e noi vogliamo realizzarli a Roma. C'è un mercato degli affitti drogato anche per l'assenza di una legge che limiti i B&B. Prevediamo anche un'agenzia degli affitti e abbiamo già iniziato a comprare case popolari".
Ma la cosa peggiore è che il leghista Valditara ha fatto pure infuriare una collega della maggioranza, la ministra forzista dell'Università, Anna Maria Bernini che ha fatto filtrare di ritenere la contrapposizione con le amministrazioni locali controproducente al raggiungimento di una soluzione efficace e il più possibile condivisa del problema del caro affitti per gli studenti. "La strada da percorrere per risolvere un problema annoso - secondo quanto riporta l'Ansa, ripreso da fonti qualificate - deve essere quella del dialogo e del coinvolgimento di tutti. E il ministro Anna Maria Bernini è decisa a proseguire su questa linea senza alimentare inutili polemiche".
La stessa Bernini poi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sui media: "Non voglio cavalcare polemiche, ma trovare soluzioni. Il momento è difficile, c'è una congiuntura economica che pesa molto anche sugli affitti. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo dare risposte subito, ponendoci in una posizione di ascolto e non di contrapposizione. Servono più risorse. Con il governo abbiamo già messo in legge di bilancio 400 milioni in più extra Pnrr, ma è solo un primo passo. ... Il Pnrr prevede di realizzare 60 mila posti aggiuntivi. Il ministero ha già raggiunto il primo target assegnando agli studenti 7500 posti letto. Nelle prossime ore partirà una manifestazione d'interesse per capire gli immobili pubblici su cui possiamo contare per creare gli altri 52.500 posti previsti. ... Abbiamo chiesto al Demanio alle Regioni e ai Comuni di mettere a disposizione degli studentati gli immobili dismessi".
Infine, questo è stato il commento di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle:"Dopo Milano, in molte città d'Italia si stanno moltiplicando le tendopoli di studenti davanti alle università per protestare contro il caro-affitti e l'emergenza abitativa. Una piaga che la destra ha contribuito a diffondere tagliando il fondo per le morosità incolpevoli e quello destinato al sostegno degli affitti. Un dramma che giorno dopo giorno coinvolge sempre più famiglie colpite duramente dall'impennata delle rate dei mutui.Per tutta risposta, i ministri del Governo fanno spallucce e non offrono soluzioni - spedendo anzi la palla in tribuna, con uno scaricabarile che sa solo puntare il dito contro altre amministrazioni.Intanto gli utili delle banche, proprio con il contributo dell'incremento dei tassi, sono aumentati del 200%. Noi abbiamo depositato in Parlamento una proposta di legge per istituire un Fondo di sostegno a chi non riesce a pagare le rate del mutuo, attingendo dagli enormi extraprofitti delle banche. In legge di bilancio avevamo proposto un contributo sugli extraprofitti delle multinazionali assicurative e farmaceutiche, per aiutare i cittadini a sopportare i costi della crisi. Al Decreto bollette abbiamo presentato emendamenti per aumentare le agevolazioni fiscali sugli interessi pagati sulle rate del mutuo e per rifinanziare sia il Fondo affitti, sia il Fondo morosità incolpevoli. Tutte queste proposte sono state respinte dal Governo.Per noi il diritto all'abitare va tutelato davvero, nei fatti, non a chiacchiere.A Giorgia Meloni dico: c'è un Paese che grida e getta sul tavolo del Governo le sue preoccupazioni. In pandemia promettevi 1000 euro con un click ai cittadini. Noi non stiamo proponendo misure irrealizzabili, ma interventi concreti e urgenti. Ora da Palazzo Chigi se ci sei, batti un colpo".