Articolo di Gabriele Catozzi
Il Romanzo storico più importante di Alessandro Manzoni e la sua integrazione fondamentale (Storia della colonna infame), è innegabile, almeno fino a prova contraria, come tutte le opere frutto di menti geniali, doveva servire agli umani per progredire nello sviluppo intellettuale collettivo, concepibile come una sorta di immunità di gregge contro il virus dell’ignoranza.
Alessandro Manzoni ci ha concesso quasi due secoli per capire, per evolvere, per formare la sopra citata “immunità di gregge contro il virus dell’ignoranza”, ma non è stato sufficiente. Errore di ingenuità del genio? Più probabilmente ulteriore possibilità donata al libero arbitrio.
Indicandoci che l’essere umano, pur essendo unico nella sua entità, può diventare unico nel suo pensiero, o per meglio dire comune entità di pensiero unico, ha certamente individuato la manipolazione mediatica come il cardine del sistema: Creare il colpevole e indirizzare la popolazione all’accanimento contro il colpevole costruito.
I due presunti untori protagonisti della denuncia manzoniana furono giustiziati con il supplizio della ruota nel 1630 e da quel momento trascorsero centocinquant’anni per arrivare a identificare la colonna, eretta nell’occasione come simbolo dell’infamia non dei due untori, bensì dei giudici che li avevano condannati.
Oggi si ripropone una nuova “colonna infame” in versione moderna, si chiama “lockdown per non vaccinati” ed è destinata ad untori contemporanei, esseri umani che, rifiutando di accettare che il proprio corpo venga invaso da un siero chimico in fase sperimentale, che può arrecarti sia la morte che gravi danni fisici, che non ha una funzione protettiva dichiarata e sicura, ma che genera innegabilmente il più grande businness economico di sempre, meritano di essere emarginati, esclusi, demoliti, puniti e demonizzati come la causa del male assoluto, anche chiamato “virus covid 19 e sue varianti”.
Per erigere la nuova colonna infame si interpellano costituzionalisti, ministri, presidenti di regione, sindaci e altri sudditi del nuovo sistema: tutti d’accordo, ( se non lo fossero sarebbero sospesi dalle loro funzioni e dai loro lauti stipendi e compensi economici).
Ma il capro espiatorio è magro, non basterà a saziare la fame di giustizia di un popolo confuso dalle contraddizioni sempre più evidenti di un sistema che disperatamente cerca di muoversi ai margini estremi della legalità costituzionale, prorogando stati di emergenza che ormai assumono sempre più la connotazione di stati di assedio. Chissà se anche questa volta la storia si ripeterà e questa nuova colonna infame diventerà il simbolo di una grande manipolazione, di un colossale sopruso, di un esperimento economico che, cosa mai nemmeno concepibile fino a poco tempo fa (almeno per quanto riguarda la buonafede della normale comunità umana), vorrebbe, per il volere di pochi, trasformare l’intera umanità in cavia sperimentale di un progetto.
Sono ipotesi davvero difficili anche solo da immaginare, se non fosse che il dubbio, in questo caso, ci viene suggerito da un dissidente di nome Alessandro Manzoni.